La Congragazione dell’Oratorio

Molti discepoli del Santo furono presi dal desiderio di dedicare la propria vita al Signore e alla Chiesa, seguendo l’esempio del loro padre spirituale. Filippo accolse queste vocazioni e le inviò alla Chiesa dei Fiorentini, della quale aveva dovuto accettare quasi per forza la cura pastorale. Lui, pur lavorando in questa nuova parrocchia, preferirà conservare un po’ dell’amata libertà rimanendo alloggiato nella soffitta di San Girolamo. A S. Giovanni dei Fiorentini si trasferiranno invece i suoi primi discepoli: Cesare Baronio, Francesco Bordini e Alessandro Fedeli, da poco ordinati sacerdoti; poco dopo arriveranno Pompeo Boccaccio, Giacomo Salort, Angelo Velli e Francesco M. Tarugi, quasi tutti studenti in diritto avviati ad una brillante carriera nelle Corti romane.

 

 

Filippo si era sempre imposto la regola spirituale di non avere regole oltre a quella di seguire lo Spirito. Anche questa nuova Congregazione non avrà altra leggi se non quella dell’obbedienza cieca e confidente al proprio Padre Spirituale unita all’immancabile norma evangelica dell’amore fraterno. In un clima familiare e festoso, l’ideale di questi sacerdoti sarà quello di vivere insieme imitando il fervore e la concordia della prime comunità cristiane.

La Comunità filippina era ben presto divenuta un faro per tutta Roma. Non mancarono naturalmente le avversità e le calunnie da parte di chi guardava con sospetto alla singolarità e all’originalità del metodo oratoriano. A proteggerla intervenne però con grande autororevolezza il Card. Borromeo, il quale stimava enormemente Filippo e i suoi discepoli, tanto da chiedere insistentemente anche per la sua Diocesi di Milano una comunità oratoriana.

 

Negli anni successivi Filippo e i suoi lasceranno la cura della Parrocchia dei Fiorentini per trasferirsi a Santa Maria in Vallicella, una vecchia chiesa nel quartiere dei Banchi. Il Santo cercò di farla restaurare, ma poi, visto che le mura non reggevano, diede ordine di abbatterla per costruirne una nuova. Mentre l’architetto tracciava con un filo le fondamenta il Santo gli disse: “E’ troppo piccola. Voglio che sia più grande”. Dopo che l’architetto si spostò gli disse ancora: “Và più in là, verso sinistra”. Scavando nel punto scelto dal Santo trovarono un vecchio e solido muro che si prestava benissimo a fare da fondamento. Anche questa volta aveva visto giusto!