UN SANTO ALL'INFERNO

La mansuetudine di Padre Massimiliano, anziché placare, irritava maggiormente i nazisti, che lo avevano scelto come particolare vittima della loro crudeltà. Nonostante la persecuzione san Massimiliano continuò a testimoniare la sua fede e il suo amore verso ogni fratello che era nel campo. Tra le tante testimonianze sulla sua eroicità riportiamo quella di Sigismondo Gorson, ora conduttore televisivo in America:

«Avevo tredici anni e venivo da una bella casa, dove l’amore era una parola chiave. All’improvviso mi trovai orfano e solo nell’inferno di Auschwitz. Padre Kolbe fu per me come un angelo e come una chioccia mi prese fra le braccia. Asciugava sempre le mie lacrime. Lui sapeva che ero ebreo, ma questo non faceva differenza: egli amava tutti e donava amore, nient’altro che amore. Distribuiva una parte così grande delle sue razioni che per me era un miracolo che rimanesse in vita. Ho amato moltissimo Massimiliano Kolbe e lo amerò fino all’ultimo istante della mia vita. Era un principe tra gli uomini»