La nascita casuale dell'universo è improbabile quanto un'arciere che riesca a colpire un bersaglio di un centimetro quadrato dalla distanza di 15 miliardi di anni luce. (Trinh Xuan Thuan)

Le probabilità che una scimmia premendo a caso la tastiera di una macchina da scrivere riesca a sfornare un versetto di Shakespeare sono una su dieci seguito da 689 zeri. L'universo è nato da appena 10 secondi seguiti da appena 18 zeri. E poi la vita è milioni di volte più complicata di un sonetto di Shakespeare! (L. Schroeder)

L'uomo non è che un fuscello, il più debole della natura, ma è un fuscello che pensa. Non è necessario che l'universo intero si armi per spezzarlo, bastano un po' di vapore, una goccia d'acqua, per ucciderlo. Ma anche quando l'universo lo spezzasse, l'uomo rimarrebbe ancora più nobile di ciò che lo uccide, poiché sa di morire, mentre del vantaggio che l'universo ha su di lui, l'universo stesso non sa niente. Ogni nostra dignità consiste dunque nel pensare. Sforziamoci dunque di pensare correttamente: ecco il principio della morale. (B. Pascal)

Non è nello spazio che devo cercare la mia dignità, ma nell'ordine dei miei pensieri. Non avrei alcuna superiorità possedendo terre. Nello spazio, l'universo mi comprende e m'inghiotte come un punto; nel pensiero, io lo comprendo. (B. Pascal)

Riconoscersi miserabili significa dunque essere miserabili, ma riconoscersi miserabili significa essere grandi. (B. Pascal)

O Dio esiste o non esiste; ma da che parte staremo? In capo a questa infinita distanza si gioca un gioco in cui uscirà testa o croce. Su cosa scommetterete? Giusto è non scommettere. Sì, ma bisogna scommettere. Non dipende dalla volontà, ormai siete imbarcato! (B. Pascal)

Io non so chi mi ha messo al mondo, né che cosa é il mondo, né che cosa sono io stesso. Vedo questi impressionanti spazi dell'universo che mi rinchiudono e mi trovo attaccato a un angolo di questa vasta distesa, senza che io sappia perché sono stato collocato in questo luogo piuttosto che in un altro. Né perché questo poco tempo che mi è dato da vivere mi è dato a questo punto piuttosto che a un altro di tutta l'eternità che mi ha preceduto e di tutta quella che seguirà. Io non vedo che infiniti da tutte le parti che mi rinchiudono come un atomo e come un'ombra che dura solo un istante senza ritorno. Tutto quel che conosco è che debbo presto morire: ma quel che ignoro di più è proprio questa morte che non saprei evitare. (B. Pascal)