L'ANTIRAZZISMO DI TOLKIEN
(tratto da "Tolkien. Il mito e la grazia" di P. Gulisano - Ed. Ancora)
Tolkien aveva avuto modo personalmente di confrontarsi con l'ideologia nazista quando l'editore tedesco che aveva acquisito i diritti di traduzione di "Lo Hobbit" pensò bene di chiedergli, stante il suo cognome poco britannico e dalla sonorità «sospetta», una dichiarazione in cui affermava di essere «di razza ariana». La risposta che Tolkien diede, nel luglio del 1938, merita di essere riportata a vantaggio anche di coloro che negli anni hanno avanzato bizzarre ipotesi sull'ideologia tolkieniana, alimentando spiacevoli equivoci:
Cari signori, grazie per la vostra lettera. ... Temo di non aver capito chiaramente che cosa intendete per arisch. Io non sono di origine ariana, cioè Indo‑iraniana; per quanto ne so, nessuno dei miei antenati parlava indossano, persiano, gitano o altri dialetti derivati. Ma se Voi volevate scoprire se sono di origine ebrea, posso solo rispondere che purtroppo non sembra che tra i miei antenati ci siano membri di quel popolo così dotato. Il mio bis‑bis‑nonno venne in Inghilterra dalla Germania nel XVIII secolo: la gran parte dei miei antenati è quindi squisitamente inglese e io sono assolutamente inglese, il che dovrebbe bastare. Sono sempre stato solito, tuttavia, considerare il mio nome germanico con orgoglio e ho continuato a farlo anche durante il periodo dell'ultima, deplorevole guerra, durante la quale ho servito nell'esercito inglese. Non posso, tuttavia, trattenermi dall'osservare che se indagini così impertinenti e irrilevanti dovessero diventare la regola nelle questioni della letteratura, allora manca poco al giorno in cui un nome germanico non sarà più motivo di orgoglio.