Che Guevara e la pena di morte

In molte manifestazioni indette per condannare la pena di morte, si vedono bandiere rosse con l'effigie di Che Guevara, il guerrigliero che collaborò con Fidel Castro ad instaurare a Cuba, nel 1959, un regime comunista. Ma Che Guevara era affatto contrario alla pena capitale. Il Libro nero del Comunismo, scritto da insospettabili storici di sinistra, ci informa che il barbuto guerrigliero, il quale gode di una certa stima, purtroppo, anche tra giovani cattolici, "nominato comandante di una 'colonna' si fa presto notare per la sua durezza: un ragazzo, un guerrigliero della sua unità, che ha rubato un po' di cibo viene fucilato immediatamente, senza alcun processo" (p. 609). Non solo: per qualche tempo, Che Guevara esercitò la funzione di 'procuratore' e a lui venivano rivolte le domande di grazia dei condannati a morte. Sotto la sua responsabilità, la prigione della Cabana diventa luogo di innumerevoli esecuzioni capitali, specie di suoi compagni d'arme che si erano conservati democratici.