Birreria e preghiere

La sfida di sister Peg

A Green Bay, città universitaria del Wisconsin (Usa), una suora, d'accordo con il vescovo, propone in un pub iniziative di catechesi e di spiritualità per i ragazzi. Risultato? Presenza in crescita e richieste di nuove attività

Elena Molinari (Avvenire)

Non è raro che un avventore abituale di Brewbaker entri nel pub, uno dei pochissimi di Green Bay, Wisconsin, con l'idea di affogare i pensieri in un boccale di birra. E si ritrovi invece a parlare di Dio. Non è l'effetto dell'alcool. È che da sei mesi a questa parte il pub oltre al solito serve anche "teologia alla spina".
La definizione è della vulcanica sister Peg Gabik. E non c'è nulla di blasfemo. Sister Gabik da anni anima i gruppi di giovani adulti della diocesi e gode della massima stima del vescovo di Green Bay, Robert J. Banks. Fatto è che sister Gabik sapeva per certo che nella cittadina universitaria - che conta almeno 50 mila cattolici - i giovani in cerca di una guida spirituale erano ben più della ventina che frequentava la sua parrocchia. «Mi dicevo: "Se solo li potessi invitare senza che suoni come un invito al catechismo"». Guardando ad altre diocesi in cerca di esperienze da imitare, la suora ha s coperto che a Chicago da 20 anni durante l'estate si organizzano ritiri-picnic e meditazioni al ristorante. Dal ristorante al pub il passo è stato relativamente breve.
I giovani di Green Bay vanno da Brewbaker? Sister Gabik ha cominciato a frequentare Brewbaker. Non con lo spirito del predicatore, però. «Non faccio agguati - spiega -. È tutto chiaro e organizzato fin all'inizio. Prima dell'estate mi sono trovata con i miei ragazzi e abbiamo fissato un calendario di riunioni, deciso gli argomenti e invitato alcuni relatori. Poi abbiamo contattato i proprietari del pub che gentilmente ci hanno riservato un angolo del locale. Quindi abbiamo messo cartelli in parrocchia e sulla porta del pub. E i ragazzi sono arrivati». Prima una trentina, oggi fra 50 e 100, a seconda dell'argomento. La maggior parte dopo la prima volta torna, altri arrivano per caso e si uniscono al gruppo solo per la serata. «Non c'è impegno - spiega la promotrice - abbiamo sempre una persona di turno che tiene d'occhio l'ingresso: quando qualcuno entra lo invita a unirsi a noi, e se non vogliono chiede gentilmente di sedersi altrove. Funziona benissimo».
Ma di cosa si parla in un gruppo spirituale da bar? Ci sono argomenti tabù? Sister Peg assicura di no. «Al contrario, i giovani si sentono più liberi che in parrocchia e chiedono di affrontare temi serissimi. Uno dei nostri incontri è stato dedicato al valore delle preghiera. Un altro alla presenza di Dio nella vita di tutti i giorni. I ragazzi sono poi molto interessati a come vivere le loro relazioni in armonia con Dio».
Non tutti a Green Bay vedono l'esperimento di buon occhio. La diocesi ha ricevuto qualche telefonata di protesta. «Non molte però - assicura sister Peg - io le ho ascoltate con attenzione e mi sono chiesta se avessero ragione. Ma ho deciso che la chiesa deve essere dove ce n'&e grave; più bisogno, deve cercare tutti i modi di soddisfare la fame spirituale dei giovani». Sister Gabik ammette però che uno dei suoi compiti più importanti è di tenere il gruppo dentro i binari in cui è partito. «Siamo sempre disposti ad accogliere ragazzi di altre fedi e denominazioni - spiega - ma prima di ogni incontro chiarisco che questo gruppo è cattolico. Tutto è ammesso in fase di discussione, ma è mio dovere presentare gli insegnamenti della Chiesa». La linea di demarcazione non è sempre facile da tracciare, però, anche perché i ragazzi «vogliono risposte pratiche e non dottrinali». Ma sia l'organizzatrice che i partecipanti hanno scoperto in più di un'occasione che il solco fra la loro vita e gli insegnamenti della Chiesa non è così profondo come pensavano.
Tanto che una volta iniziato a colmarl o molti non si vogliono più fermare. «Pensi che su richiesta dei giovani durante la Quaresima lanceremo l'iniziativa "Open bar": una serie di incontri con due o tre esperti in settori diversi cui i ragazzi possono chiedere tutto quello che vogliono. Così potranno dissetarsi fino in fondo». Offre sister Peg.