O santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo,

ti adoriamo con voce umile e fiduciosa.

Degnati di guardare benevolmente questi tuoi figli

che portano in sé la tua immagine divina.

Il nostro pensiero si perde nella tua immensità,

alla quale si abbandona con slancio di amore.

Vieni in noi e facci diventare il tuo cielo

e il tempio della tua presenza!

Tu sei il nostro unico bene,

perciò vogliamo che la nostra vita

sia continuamente protesa verso di te

nell'attesa di unirci per sempre

nell'eternità dell'amore e della gioia.

Amen.

 

LETTURA BIBLICA

Durante l'ultima cena, agli Apostoli tristi perché il Maestro aveva detto loro che li avrebbe presto lasciati, Gesù promette il dono dello Spirito Santo. Sarà un dono di forza, di consolazione, di luce. In particolare lo Spirito Santo avrà il compito di condurli al possesso totale della verità, facendo loro comprendere il mistero di Cristo, Figlio unico del Padre celeste, venuto nel mondo per salvarlo. La rivelazione ha dunque la sua fonte in Dio Padre, si realizza nel Figlio e si compie nei credenti per mezzo dello Spirito. La Trinità santissima si manifesta agli uomini comunicando loro lo Spirito di amore, per mezzo del quale possono entrare nell'intimità della vita divina.

 

Dal vangelo secondo Giovanni  (16,12-15)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli li glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà».

 

Il mistero della Trinità è svelato progressivamente (S. Gregorio Nazianzeno: Discorso 31)

Nel corso dei secoli, due grandi interventi di Dio hanno sconvolto la terra: li chiamiamo i due Testamenti. Il primo ha fatto passare gli uomini dall'idolatria alla Legge; il secondo dalla Legge al Vangelo. Un terzo sconvolgimento è predetto: quello che dalla terra ci trasporterà in cielo, dove non c'è movimento né agitazione. Questi due Testamenti, hanno presentato lo stesso carattere. E quale? Quello di non aver trasformato tutto immediatamente dal primo inizio del loro apparire. E perchè? Per non costringerci con la forza, ma per persuaderci. Infatti ciò che è imposto non è duraturo, come accade quando si vuole fermare forzatamente il corso dei fiumi o la crescita delle piante. Invece quello che è spontaneo è più durevole e più sicuro. L'uno è subito per forza, l'altro è voluto da noi. L'uno manifesta una potenza tirannica, l'altro ci mostra la bontà divina... L'Antico Testamento ha manifestato chiaramente il Padre, oscuramente il Figlio. Il Nuovo Testamento ha rivelato il Figlio e lasciato trapelare la divinità dello Spirito. Oggi lo Spirito vive in mezzo a noi e si fa conoscere più chiaramente. Sarebbe stato pericoloso predicare apertamente il Figlio quando la divinità del Padre non era riconosciuta; e, quando la divinità del Figlio non era ammessa, imporre - oso dire - come in sovrappiù, lo Spirito Santo. In questa maniera i credenti, come persone appesantite da troppi cibi, o come coloro che fissano il sole con occhi ancora deboli, avrebbero rischiato di perdere ciò che invece avrebbero avuto la forza di portare. Lo splendore della Trinità doveva dunque brillare attraverso successivi sviluppi, o come dice Davide, «per gradi» e con una progressione di gloria in gloria... Vedi come la luce ci viene a poco a poco. A nostra volta dobbiamo rispettare l'ordine in cui Dio si è rivelato a noi, non svelando tutto immediatamente e senza discernimento, senza tuttavia tenere nulla nascosto fino alla fine. Perché il primo modo sarebbe imprudente, l'altro empio. L'uno rischierebbe di ferire i lontani e l'altro di allontanarci dai nostri fratelli. Voglio aggiungere ancora questa considerazione. Il Salvatore conosceva certe realtà, ma riteneva i discepoli incapaci di portarle, nonostante l'insegnamento che avevano ricevuto; perciò le teneva nascoste. E ripeteva che lo Spirito, quando sarebbe venuto, avrebbe spiegato ogni cosa. Penso che tra queste verità ci fosse pure la divinità dello Spirito Santo: si sarebbe manifestata chiaramente in seguito, quando, dopo la risurrezione del Salvatore, gli animi sarebbero stati maturi per comprenderla.

 

Eleviamo un inno di lode al nostro Dio, uno e Trino, e diciamo insieme:

Lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

 

- Santo, santo, santo, il Signore Dio onnipotente, il quale è, era, e sarà.

- Tu sei degno, Signore Dio nostro, di ricevere lode e onore e benedizione.

- Degno è l'Agnello che fu immolato, di ricevere la potenza, la divinità, la sapienza e la fortezza e l'onore e la gloria e la benedizione.

- Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo.

- Voi tutte opere del Signore benedite il Signore.

- Cantate una lode a Dio, voi tutti suoi servi, e voi che temete Dio, piccoli e grandi.

- Diano lode alla sua gloria i cieli e la terra, ed ogni creatura, che è nel cielo, sulla terra e sotto la terra, il mare e tutto quanto vi si trova.

 

Amore e obbedienza  (A.  von Speyr: Il libro dell'obbedienza)

Dio vive per Dio, ma ha invitato l'uomo ad entrare nel suo scambio trinitario; egli non nasconde il suo mistero d'amore dietro pareti misteriose, bensì si manifesta. Questa autorivelazione di Dio è sufficiente a innestare nell'uomo la beatitudine della vita eterna, che si presenta in lui come il desiderio e la volontà di adeguarsi in tutto alle leggi dello scambio divino. Gioia e obbedienza sono assolutamente la stessa cosa, e sono amore. Quando l'uomo dal cielo osserva gli avvenimenti in terra egli comprende le intenzioni di Dio a partire dalla sua nuova obbedienza. Egli è come schierato dalla parte di Dio; il peccato per lui non ha più nulla di seducente. Introdotto nel mistero della purezza, egli non riesce a spiegarsi come gli uomini in terra incorrano volontariamente nella confusione, seduzione e impotenza, in legami che impediscono loro di essere obbedienti. In tutto egli guarda a Dio. Da Dio gli viene il poter amare ciò che altrimenti non potrebbe per la sua apparente incomprensibilità e inaccessibilità. Egli impara ad amare l'incomprensibile alla luce dell'amore divino, notando appena fino a che punto, con la sua ultima purificazione, si sia allontanato da tutte le penose riflessioni e decisioni mondane: egli vive là dove l'obbedienza, l'amore e la gioia formano un'inseparabile unità.

 

 PREGHIERA ALLA TRINITÀ

O Signore, nostro Dio,

Trinità santa

E indivisibile unità,

che hai messo nei nostri cuori

lo spirito di amore e di carità,

concedi di avere fra noi

un solo cuore e un'anima sola,

perché tutti si riconoscano

come discepoli di Gesù

che ci vuole uno,

come tu sei uno,

per i secoli e dei secoli. Amen.