ATTO DI CONSACRAZIONE

Eterno Padre,

prostrato ai tuoi piedi,

umilmente ti adoro

e consacro tutto il mio essere

alla gloria del tuo Figlio Gesù,

il Verbo Incarnato.

Tu l'hai costituito re delle nostre anime:

sottomettigli la mia anima,

il mio cuore;

niente in me si faccia senza i suoi ordini,

senza le sue ispirazioni.

Fa' che, unito a lui,

sia portato nel tuo seno

e consumato nell'unità del tuo amore.

(Dom Columba Marmion )

 

PREGHIERA SULLA TOMBA DEI MISSIONARI DEFUNTI

Inginocchiati in questo cimitero sulla tomba dei missionari venuti da lontano, Signore, noi ti preghiamo.

Benedetto si tu, Signore, per la testimonianza dei tuoi missionari! Sei tu ad aver ispirato il loro cuore d'apostoli a lasciare per sempre la loro terra, la loro famiglia, la loro patria, per raggiungere questo paese, fino ad allora ad essi sconosciuto, e proporre il Vangelo a quelli che consideravano già come loro fratelli. Benedetto sia tu, Signore, per aver sostenuto la loro fede e la loro speranza al momento della semina e durante tutto la loro lunga opera apostolica; per aver dato loro la resistenza e la capacità di sopportare con pazienza le fatiche, le difficoltà, le pene e le sofferenze di ogni tipo. Benedetto sia tu, Signore, per aver fortificato il loro affetto e la loro fiducia verso i figli di questo popolo, al punto da ritenerli prestissimo capaci essi stessi di una vita da battezzati, e di aprire loro la via alla vita religiosa, alla preparazione sacerdotale, con la tenace volontà di fondare, con essi e per essi, una Chiesa locale di cui noi ora raccogliamo i frutti. Benedetto sia tu, Signore, per tutte le grazie che sono venute dalla loro parola, dalle loro mani, dal loro esempio.

 Hanno consacrato tutta la loro vita per la missione ed hanno lasciato a questa terra le loro spoglie mortali; alcuni dopo una vita accorciata dal lavoro, alcuni dopo aver persino rischiato ed offerto la loro vita come martiri della fede. Bisognava che il frumento cadesse a terra e morisse perché divenisse fertile. Signore, fa che la Chiesa innaffiata dal loro sudore e dal loro sangue arrivi alla piena maturità. Grazie a loro, altri possono oggi raccogliere nella gioia ciò che essi seminarono nelle lacrime. Che numerosi si alzino, fra i figli e le figlie di questo paese, coloro che devono prendere il loro posto affinché il tuo nome sia glorificato in questa terra d'Africa. Fa che ci ricordiamo di questi pionieri del Vangelo nella memoria del cuore e nella preghiera. Speriamo che tu li abbia accolti nel tuo paradiso, perdonando loro le debolezze che hanno potuto segnare la loro vita come la vita di ogni essere umano. Dona loro la ricompensa dei servi buoni e fedeli. Possano essi entrare nella gioia del loro Maestro. Dona loro il riposo eterno e che la tua luce risplenda per sempre su di essi. Amen.

(Giovanni Paolo II)

 

 

Una conversione giapponese (di p. Piero Gheddo)

 

Padre Nazzareno Rocchi, marchigiano di Macerata, è da quasi 40 anni missionario in Giappone. Andai a trovarlo nella piccola città di Enzai, vicino Tokio. Enzai conta 40.000 abitanti e i cattolici di padre Nazzareno non sono più di 100.

“I giapponesi leggono molto il Vangelo”, mi dice padre Rocchi, “ma si convertono difficilmente. Però quando si convertono sono cristiani esemplari. Prendono tutto molto sul serio, anche la fede e la conversione a Cristo”. M racconta questo fatto. Un giovane professore universitario gli aveva chiesto se poteva andare la sera trovarlo per discutere con lui su temi religiosi e del Vangelo. Per circa un anno una volta alla settimanÑ gli esponeva i suoi dubbi chiedendo spiegazioni sul Vangelo, sulla Chiesa, sulla morale di Cristo. Fra un anno sarà pronto per la conversione, così almeno pensava padre Rocchi. Ma una sera, alla domanda se intende–a chiedere il Battesimo ed entrare nella Chiesa, il professore rispose con un gentile rifiuto. Poi non si fece più vedere. Alcuni mesi dopo il professore tornò a trovarmi e mi disðe: «Padre, mi hai cïnvinto. Sono pronto a ricevere il Battesiml e ho preparato anche mia moglie e i miei due figli». Cos’era successo? Lo haàspiegato il professore stesso a P. Rocchi:9«In qusti mesi, smnza far}ene accorgere ho voluto vedere come tu vivüvi. Mi a½evi detto che tute le mattine celebi da%solo la MessK in Chiesa, alle sette. Ebbene, quella è l’ora in cum io vydo|a prendere il treno per andare a Tokio a insegnare. Così spesso pAssavo vicino alla tua cappella, e mi fermavo un momento a ßuardare dalle#finestre, senza ch tu ti accorgesó% di me. Ho visto che!infallibilmente{tu eri in cappella a preg‚re, quaso sempre da solo, e alle sette celebravi la M}ssa con molta devozione: Poi mi sono informato su tanti altri aspetti della tua vita. Beh, ho viso che tu ci credp davvero a quel cüe mi Bai detto. Intellettualmente ero già convint¯ della verità del Vangelo, ma volevo vedere se almeno tu lo vivi davvero».

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AIUTAMI AD ESSERE LE TUE MANI

 

Tante volte ti ho chieswo Signor}:
Perché non fai Žàente per quelli che muoiono di fame?Übr> Percké non fai niente per quelLi che sono mauati?
uerché non fWi niente per quelli che non conscono l'amore?
 Perché von fai niente per quelli che subiscono le ingiusTizie?
Perché non fai niente per)qUelli che sogo vittime dflla guerra?
PerchŽ non fai niente per quelli per quelli che nn ti conoscono?

 %

Io non capivo Signore.
Allora Tu ii hai risposto:
Io ho fatto tanto;
Io ho fatto tutto quello che potevo fare: Jo ho creato te

Ora capisco Signore.
Io posso sfamare chi ha fame.
Io posso visitare i malati.
Io posso amare chi non è amato.
Io posso combattere le ingiustizie.
Io posso creare la pace.
Io posso far conoscere Te.

Ora ti ascolto, Signore.
Ogni volta che incÏntro il dolore
Tu mi chiedi: Perché non fai niente?
Aiutami Signore, ad essere le tue mani.