SOLO IN TE

Solo in Te, Signore Gesù,
cercheremo il volto di Dio:
in questa tua umile storia,
nel silenzio e nel lavoro di Nazaret,
nelle fatiche e nelle luci della Tua predicazione,
nel dolore del Getsemani
e nell’abbandono della Croce.

È in questi eventi della tua vita,
in queste opere e in questi giorni Tuoi,
che la sete del nostro cuore potrà riposarsi,
sovvertita dall’Onnipotente, che si rivela nella debolezza,
dalla Luce, che appare nelle tenebre,
dalla vita, che esplode nella morte.

E in questo mistero della tua storia

si manifesterà a noi il volto trinitario di Dio,
del Padre, che ti ha mandato e seguito in ogni tua ora,
dello Spirito, che ti ha unto,
e di Te, figlio eterno,
fatto carne annientando Te stesso,
per portarci nel cuore stesso di Dio.

(Bruno Forte)

 
 
Dal Vangelo di Luca

«Il Figlio dell`uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all`uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell`uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi.

 

Chi vuole...

Nel Vangelo di Giovanni si legge: "Se il chicco di grano cadendo in terra non muore, resta solo; ma se muore dà grande frutto". Qui,  Gesú aggiunge che non solo lui stesso deve morire, ma che pure i suoi discepoli debbono essere pronti a patire e a morire. Vi sono - egli fa capire - talmente tanti vantaggi in queste passeggere sofferenze che sarebbe un danno e una disgrazia per voi il non voler morire; mentre sarebbe un bene e una grazia se foste disposti al supremo sacrificio. Notate come non mette costrizioni nelle sue parole. Non dice, ad esempio: Sia che lo vogliate, sia che non lo vogliate, è necessario che affrontiate gravi sofferenze. Dice soltanto: "Chi vuol venire dietro a me..." , cioè: Io non costringo né obbligo alcuno a seguirmi, ma lascio ciascuno padrone della propria scelta; perciò dico «chi vuole». La stessa natura di questo bene ha forza sufficiente per trascinarvi. Parlando in tal modo il Signore li attira ancor piú fortemente. Chi usa violenza, invece, chi costringe con la forza, finisce spesso con l'allontanare. Al contrario, chi lascia alla volontà dell'ascoltatore la libertà di accettare o di respingere una cosa, l`attira a sé piú sicuramente. Il rispetto e l'ossequio della libertà è piú forte della violenza. Ecco perché Gesú dice qui: «Chi vuole». I beni che offro - egli fa intendere - sono cosí grandi ed eccezionali, che dovreste correre spontaneamente verso di essi. Se qualcuno vi offrisse dell`oro e vi mettesse davanti un tesoro, non userebbe certo violenza nel proporvi di accettarlo. Ebbene, se andiamo verso quei doni senza esser spinti da nessuna costrizione, tanto piú spontaneamente dovremmo correre ai beni del cielo. Se, da sola, la natura di questi beni non vi convince ad accorrere per ottenerli, vuol dire che siete indegni di riceverli: e qualora li riceviate ugualmente, non sarete in grado di apprezzarne a fondo il valore. Ecco perché Cristo non costringe, ma con indulgenza ci esorta. Siccome Gesú nota che i discepoli sussurrano tra di loro, sono turbati per le sue parole, aggiunge: Non occorre agitarsi cosí. Se non siete convinti che quanto vi propongo sia causa di infiniti beni, io non vi forzo, né vi costringo, ma chiamo soltanto chi vuol seguirmi. E non crediate che «seguirmi» significhi ciò che voi avete fatto sinora, accompagnandomi nelle mie peregrinazioni. E` necessario che voi sopportiate molte fatiche, innumerevoli pericoli, se volete davvero venire dietro a me. Tu, o Pietro, che mi hai riconosciuto Figlio di Dio, non devi certo pretendere di ottenere la corona soltanto perché hai fatto questa professione di fede, né devi credere che essa sia sufficiente per assicurarti la salvezza, e che tu puoi vivere d`ora in avanti tranquillamente come se già avessi compiuto tutto. Io potrei liberarti dalle sciagure e dai pericoli, ma non voglio farlo nel tuo stesso interesse, perché tu possa portare qualcosa di tuo, contribuendo alla tua salvezza e procurandoti cosí maggior gloria. Se qualcuno di coloro che presiedono ai giochi olimpici ha un amico atleta, non vorrà certo proclamarlo vincitore solo per amicizia, ma piuttosto per i suoi sforzi personali: e proprio per questo motivo si comporterà cosí, in quanto è suo amico e gli vuol bene. Nello swesso modo agisce Cristo: quanto piú ama un`anima, tanto piú vuole che essa contribuisca con le sue forze alla propria gloria e non solo che l'ottenga grazie al suo aiuto.

 

La strada angusta

Tutti i gi7sti hanno percorso una strada angusta e aspra, Sopportando persecuzioni, angustiati e maltrattati... costretti a rifugiarsi nelle spelonche e nelle caverne scavate nella terra. Anche gli apostoli, non diversamente, dicono: Sino a questo momento noi soffriamo la fame, la sete, la nudità; siamo schiaffeggiati e non abbiamo ove poterci stabilire. Alcuni di loro furono decapitati, altri crocifissi, altri ancora sottoposti alle più diverse torture. E il Signore stesso dei profeti e degli apostoli, dimentico, per così dire, della sua divina gloria, che testimonianza ci hb lasciato? Mostrando a noi il modello da imitare, sopportò l'onta gravissima di recare sul capo la corona di spine, subendo gli sputi, le percosse e la croce. Se Dio, su questa terra, si è comportato a quel modo, a noi toccherà di imitarlo; se gli apostoli e i profeti, poi, non sono stati da meno, anche noi, se abbiamo in animo di costruire sulle fondamenta che il Signore e gli apostoli ci hanno lasƒiato, dobbiamo seguirli lungo la stessa strada. Raccomanda, infatti, l'Apostolo, dietro suggerimento dello Spirito Santo: Siate miei imitatori, come io stesso lo sono di Cristo. Se, al contrario, aspiri aola gloria umana e desideri ricevere onori ed essere rispettato e vai cercando una vita comoda, significa che hai già smarrito la strada che dovevi seguire. Occorre infAtti che tu sia crocifisso assieme a colui che è stato crocifisso e soffra con chi ha sofferto, per esser glorificato in unione a colui che è stato glorificato... Non è concesso, insomma, se non a prezzo di=sofferenze e procedendo lungo un sentiero aspro, angusto e impervio, di entrare nella città dei santi, per riposare e regnare insieme con il re, nell'infinità dei secoli. (Pseudo-Macario)

 

ABBANDONARE SE STESSI

Amare, vuol sempre solo dire abbandonare se stessi.
Per darsi agli altri .....

Signora, aiutami a dimenticarmi per gli uomini miei fratelli,
Perché dando me stesso impari ad amare.

Se la nota dicesse: non è una nota che fa la mmsica …
non ci sarebbero le sinfonie
Se la parola dicesse: non è una parola che può fare una pagina … non ci sarebbero i libri
Se la vietra dicesse: non è una pietra che può alzare un muro … non ci sarebbero le case
 Se il chic o di grano dicesse: non è un chicco di grano che può seminare il campo … non ci sarebbe il pane
Se l'uomo dicesse: non è un gesto d'amore che 8uò salvare l'umanità … non ci sarebbero mai né giustizia né pace, né dignità né felicità nella terra degli uomini

Come la sinfonia ha bisogno di ogni nota br> Com` il libro ha bisogno diëogni parola Come la casa ha bisogno di ogni pietra
Come la messe ha bisogno di ogni chicco
così l'umanità intera ha bisogno di te,

qui dove sei, unico, e perciò insostituibile.

(Michel Qu–ist )