Eterno, Altissimo Signore,

che hai redento il mondo;

tu, distrutto il regno della morte,

hai fatto trionfar la grazia.

 

Alla destra del Padre tu sali,

o Gesú, quale giudice tu siedi;

non dalla terra, ma dal ciel

tu hai ricevuto ogni tuo potere.

 

Tu sali per accogliere l'omaggio

del mondo triplice creato,

celeste, terrestre ed infernale,

che, sottomesso, a te il ginocchio piega.

 

Tremano gli angeli vedendo

la sorte capovolta dei mortali:

pecca l'uomo, redime l'Uomo;

regna Dio, l'Uomo Dio.

 

Quaggiú rimasti, noi ti supplichiamo,

le nostre colpe nell'oblio perdona,

in alto i cuori verso te solleva

porgi l'aiuto di tua superna grazia.

 

Quando improvviso tornerai

giudice sulle nubi luminoso,

le meritate pene allontana,

le perdute corone a noi ridona.

 

A te, Signor, sia gloria

risorto dalle strette della morte,

e al Padre, e al Santo Spirito,

ora e nei secoli perenni. Amen.

 

Dagli Atti degli Apostoli

Venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra». Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».

 

 

Primo Discorso sull' Ascensione del Signore

Carissimi, questi giorni intercorsi tra la Risurrezione del Signore e la sua Ascensione non sono trascorsi nell`oziosità; grandi misteri vi hanno invece ricevuto conferma, e grandi verità sono state svelate. E in questi giorni che viene abolita la paura di una morte temuta e viene proclamata non solo l'immortalità dell'anima, ma anche quella della carne. E` in questi giorni che viene infuso lo Spirito Santo in tutti gli apostoli attraverso il soffio del Signore e che, dopo aver ricevuto le chiavi del Regno, il beato apostolo Pietro si vede affidata, con preferenza sugli altri, la cura del gregge del Signore. E in questi giorni che il Signore si affianca ai due discepoli in cammino e che, per sgombrare il terreno da ogni dubbio, contesta la lentezza a credere a coloro che tremano di spavento. I cuori che egli illumina sentono ardere la fiamma della fede, e quelli che erano tiepidi diventano ardenti quando il Signore apre loro le Scritture. Al momento della frazione del pane, si illuminano gli sguardi di coloro che siedono a mensa; i loro occhi si aprono per veder manifestata la gloria della loro natura.

Tuttavia, dato che gli spiriti dei discepoli, in mezzo a queste meraviglie e ad altre ancora, continuavano a scaldarsi in inquieti pensieri, il Signore apparve in mezzo a loro e disse: La pace sia con voi. E perché non restasse in loro il pensiero che andavano rimuginando nella mente - credevano, infatti, di vedere un fantasma e non un corpo -, rimproverò loro i pensieri contrari al vero e mise sotto i loro occhi esitanti i segni della crocifissione che serbavano le sue mani e i suoi piedi, invitandoli a toccarli attentamente. Aveva voluto conservare, infatti i segni dei chiodi e della lancia per guarire le ferite dei cuori infedeli. Così, non è da una fede esitante, bensì da una conoscenza molto certa, che affermeranno che la natura che stava per sedere alla destra del Padre, era la stessa che aveva riposato nel sepolcro. Durante tutto questo tempo, carissimi, intercorso tra la Risurrezione del Signore e la sua Ascensione, ecco dunque a cosa volse le sue cure la Provvidenza di Dio; ecco ciò che essa volle insegnare; ecco ciò che essa mostrò agli occhi e ai cuori dei suoi; perciò si riconoscerà come veramente risorto il Signore Gesù Cristo che era davvero nato, aveva sofferto ed era morto. Così i beati Apostoli e tutti i discepoli, resi timorosi dalla sua morte sulla croce, e che avevano esitato a credere alla sua Risurrezione furono a tal punto riconfermati dall'evidenza della verità che quando il Signore si levò verso le altezze dei cieli, non solo non furono presi da tristezza alcuna, bensì furono ripieni da una grande gioia. E, in verità, grande e ineffabile era la causa di quella gioia, allorché in presenza di una santa moltitudine, la natura umana saliva al di sopra delle creature celesti di ogni rango, superava gli ordini angelici e si elevava al di sopra della sublimità degli arcangeli, non potendo trovare a livello alcuno, per elevato che fosse, la misura della sua esaltazione fintanto che non venne ammessa a prender posto alla destra dell'eterno Padre, che l'associava al suo trono di gloria dopo averla unita nel Figlio suo alla sua stessa natura. L'Ascensione di Cristo è quindi la nostra stessa elevazione e là dove ci ha preceduti la gloria del capo, è chiamata altresì la speranza del corpo. Lasciamo dunque esplodere la nostra gioia come si deve e rallegriamoci in una fervorosa azione di grazie: oggi, infatti, non solo siamo confermati nel possesso del paradiso, ma siamo anche penetrati con Cristo nelle altezze dei cieli; abbiamo ricevuto più dalla grazia ineffabile di Cristo di quanto non avevamo perduto per la gelosia del Maligno. Infatti, coloro che quel virulento nemico aveva scacciato dal primo soggiorno di felicità, il Figlio di Dio li ha incorporati a sé per collocarli in seguito alla destra del Padre.  (San Leone Magno, Sermo 73)

 

Vivere per le cose di lassú

Oggi, come avete sentito, fratelli, Nostro Signore Gesú Cristo è salito in cielo: salga con lui anche il nostro cuore. Ascoltiamo l`Apostolo che dice: Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassú, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassú, non a quelle della terra (Col 3,1-2). Infatti, come egli è salito in cielo e non si è allontanato da noi, cosí anche noi siamo già lassù con lui, sebbene nel nostro corpo non sia ancora accaduto ciò che ci viene promesso. Egli ormai è stato innalzato sopra i cieli. In verità, non dobbiamo disperare di raggiungere la perfetta ed angelica dimora celeste, per il fatto che egli ha detto: Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell`uomo che è disceso dal cielo (Gv 3,13). Ma ciò è stato detto perché siamo uniti a lui: egli è infatti il nostro capo e noi il suo corpo. Se, quindi, egli sale in cielo, noi non ci separiamo da lui. Colui che è disceso dal cielo non ci nega il cielo; ma in un certo modo ci dice: «Siate le mie membra, se volete salire in cielo». Dunque fortifichiamoci intanto in ciò che più desideriamo vivamente. Meditiamo in terra ciò che ci aspettiamo di trovare nei cieli. Allora ci spoglieremo della carne mortale, ora spogliamoci dell`uomo vecchio. Un corpo leggero si alzerà nell`alto dei cieli, se il peso dei peccati non opprimerà lo spirito. (Agostino, Sermo 263, 2)

 

GLI INSEGNAMENTI DELLO SPIRITO

Spirito santo, che hai colmato di grazie immense l'anima di Maria

e infiammato di santo zelo il cuore degli apostoli,

accendi il mio cuore del tuo amore.

Tu sei uno spirito divino: rendimi forte contro gli spiriti cattivi.

Tu sei un fuoco: accendi in me il fuoco del tuo amore.

Tu sei una luce: illuminami, fammi conoscere le realtà eterne.

Tu sei una colomba: donami un agire puro.

Tu sei un soffio pieno di dolcezza: dissipa le tempeste delle passioni.

Tu sei una lingua: insegnami il modo di lodarti continuamente.

Tu sei una nube: avvolgimi all'ombra della tua protezione.

Tu sei l'autore di tutti i doni celesti: dammi vita con la grazia,

santificami con la tua carità, dirigimi con la tua sapienza,

nella tua bontà adottami come figlio e salvami nella tua misericordia,

perché io non mi stanchi di benedirti, di lodarti e di amarti

in questa vita terrena e poi in cielo per tutta l'eternità.