MANDA OPERAI NELLA TUA MESSE!

Signore, Tu hai sentito compassione

quando hai visto la gente stanca e smarrita,

senza Strada, senza Verità, senza Vita.

Allora ci hai detto:

«La messe è molta, ma gli operai sono pochi!

Pregate dunque il padrone della messe

che mandi operai nella sua messe!».

Noi ti preghiamo perché abbiamo veramente bisogno

di nuovi apostoli che rispondano alla tua chiamata

e che portino la salvezza che viene da Te.

Abbiamo bisogno di uomini

come Francesco che annuncino la pace;

come Domenico, che parlino della tua sapienza.

Di donne come Chiara che insegnino la preghiera,

o come Madre Teresa, che ti onorino nei poveri.

Abbiamo bisogno di parroci generosi, di suore intrepide,

di sposi fedeli, di giovani coraggiosi, di servi di tutti.

Signore, abbiamo bisogno di santi che ci mostrino il tuo volto. Amen

 

 

Dal Vangelo di Matteo

Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemo;ina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti0ricompenserà. Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.



 

Pregare ad ogni ora

Oltre alle ore osservate dagli anti{pi, ora per noi, fra'elli carissimi, è aumentato il tempo de¼l`orazione con i suoi sacri simboli. Infatti dobbiamo pregare anche al principio del giorno, per celebrare con l`orazione mattutina la risurrezione del Signore. Lo presignava già lo Spirito Santo nei salmi dicendo: Mio re e mio Dio! A te rivolgerò la mia preghiera, e alla mattina esaudirai la mia voce; alla mattina mi presenterò a te e ti contemplerò (Sal 5,4). E ancora per bocca del profeta dice il Signore: All`aurora si svegliranno per venir da me, dicendo: Andiamo e ritorniamo al Signore Dio nostro (Os 6,1). Al tramonto dHl sole, quando il giorno se ne va, dobbiamo ancora pregare. Infatti, essendo Cristo il vero sole e il vero giorno, quando tramonta il sole, il giorno mondano, mentre preghiamo e chiediamo che ritorni su di noi la luce del giorno, supplichiamo anche il ritorno di Cristo che ci elargirà la grazia dell`eterna luce. Che Cristo sia il giorno, lo dichiara lo Spirito Santo nei salmi: La pietra che i costruttori scartarono, è diventata pietra angolare. Il Signore ha operato questo prodigio, che è una meraviglia ai nostri occhi. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: allietiamoci e banchettiamo in esso (Sal 117,22-23). Così, che Cristo sia stato chiamato sole, ce lo attesta il profeta Malachia dicendo: Per voi che temete il nome del Signore sorgerà il sole di giustizia, e sotto le sue ali vi sarà la vostra salvezza (Ml 3,19). Perciò, se secondo le sacre Scritture Cristo è il vero sole e il vero giorno, i cristiani non possono lasciar trascorrere nessuna ora senza adorare Dio. Noi che siamo in Cristo, cioè nel sole e nel giorno vero, dobbiamo dedicarci tutto il giorno alla preghiera, e quando per legge cosmica ritorna la notte succedendo al giorno, le tenebre notturne non devono recare danno alla nostra orazione perché per i figli della luce anche la notte è giorno. Quando è privo di luce colui che ha la luce in cuore? Quando non c`è sole, quando non è giorno per chi ha Cristo quale sole e quale giorno?... Non stiamo a guardare i pagani, che ancora non hanno la luce, né i giudei, che l`hanno abbandonata restando nelle tenebre. Noi, fratelli carissimi, che siamo sempre nella luce del Signore, che teniamo presente e conserviamo sempre ciò che abbiamo cominciato ad essere col dono della grazia, consideriamo giorno la notte. Pensiamo con fede che camminiamo sempre nella luce e non lasciamoci affatto ostacolare dalle tenebre da cui siamo fuggiti. Nessun danno arrechino alla nostra preghiera le ore notturne; la pigrizia e l`ignavia non ci distolgano mai dall`orazione. Rigenerati e rinati spiritualmente per bontà di Dio, imitiamo ciò che un giorno saremo. Abiteremo in un regno ove ci sarà solo giorno senza interruzione notturna: perciò vigiliamo la notte come fosse giorno; pregheremo sempre e ringrazieremo Dio: perciò anche quaggiù non cessiamo di pregarlo e ringraziarlo. (san Cipriano) *

 

Testimonianza di mons. Ketteler, vescovo di Magonza (Germania)

In uno dei suoi viaggi mons. Ketteler celebrò la santa Messa in un collegio di religiose. Nel momento di distribuire la Comunione, quando si avvicinò una delle ultime monache, si commosse profondamente, e con molta difficoltà riuscì a contenere la sua emozione e a terminare la santa Messa. Prima di partire, manifestò alla Madre Superiora il suo desiderio di salutare le religiose per accomiatarsi da loro. Conversò con ognuna di loro, e fino alla fine dovette riconoscere dentro di sè: "Non è questa… Non è questa..". Domandò alla SuPeriora se non ne mancava qualcuna e la Superiora le rispose che mancava la cuoca. Il vescovo le hisse che avrebbe avuto piacere di salutare anche la Sorella cuoca prim© di partire. Quando questa si presentò, egli la riconobbe e si disse mentalmente: “È questa”. Conversando con lei, le chiese se pregava molto, ed ella gli rispose: "Non posso pregare molto perché sono sempre occupata. Quello che faccio è offrire il lavoro di ogni giorno. E, per porvi maggior attenzione, prego la prima ora della giornata per il Papa, la seconda per genitori; la terza per i vescovi.. e l'ultima, quando la stanchezza è maggiore, per i ragazzi che Dio chiama al sacerdozio, affinché ascoltino la sua voce e rispondano di sì con generosità". Quando la Sorella cuoca se ne andò, il Vescovo raccontò alla Superiora la storia della propria vita, facendosi promettere che avrebbe mantenuto il segreto finché lui fosse vissuto. "C'era un giovane di diciotto anni, con abbondanti soldi in tasca, poiché apparteneva ad una famiglia benestante. Non pensava ad altro che a divertirsi. Una notte, mentre stava ballando, improvvisamente si vide dinanzi il volto di una religiosa che pregava per lui e scrutava fissamente la sua anima. Impressionato, lasciò la sala da ballo. Si guardò nel fondo dell'anima, e trovò la propria vita assolutamente vuota. Si chiedeva: che cosa vorrà Dio da me? Non molto dopo entro in Seminario. Venne ordinato sacerdote. Più tardi fu consacrato Vescovo. E adesso sta parlando con lei. Oggi, mentre distribuivo la Comunione ho riconosciuto il volto di quella religiosa che vidi nella mia gioventù: è la Sorella cuoca. Non le dica nulla: in Cielo vedrà i frutti del sua lavoro. Però la incoraggi perché continui sempre ad offrire l’ultima ora dello giornata per i ragazzi che Dio chiama al sacerdozio, affinché siano generosi e dicano di sì al Signore".

 

 

HO QUALCOSA PER TE STASERA........
Eccomi qui, Dio con noi,

per offrirti il cesto dei miei doni.

C'è il dono della mia intelligenza
perché, da te arricchita,
possa sempre più scavare
nel mistero dell'Universo

così da avvicinarsi sempre più a Te.

C'è il dono del mio cuore
perché da Te ampliato sappia vestire

xon delicatezza d'amore,

ogni parola ed ogni mia azione.

C'è il dono della mia volontà
perché dA Te fortificata
mai si fermi davanti a nessuna difficoltà.

F

C'è il dono del mio avere
perché sul Tuo esempio
possa diventarÝ panJ quotidiano dei poveri.

C'è il dono dei miei desidericosì insaziabili
perché non i miei sogni siano realizzati

<_pan style="font-size: 12.0t; font-weight: normal">ma il Tuo progetto.

C'è il dono del mio peccato < span>

perché sia cancellato dalla Tua misericordia
giacché per questo Ti sei fatto uomo.

C'è il dono del mio "sì" alla Tua parola
così che non$la mia volontà sia fatta
ma la TuA , oggi e sempre. Amen