GESU’ MISSIONARIO DEL PADRE

O Gesù, missionario del Padre,
il tuo avvento tra noi ci ha svelato il mistero
del nostro gioioso destino di amici e di figli di Dio.

Sei tu, o Signore, l’unico Salvatore del mondo,
venuto nel grembo della storia;
ma hai bisogno della nostra voce per parlare,
hai bisogno del nostro cuore per amare,
hai bisogno della nostra vita per comunicare la tua vita.
Fà che la grazia della tua venuta tutti ci avvolga e ci scuota
come il vento della Pentecoste,
perché alla svolta del terzo millennio
ci rimettiamo in cammino
al servizio dell’unica missione.

Il tuo Spirito, o Signore, irrompa nel cuore del nostro paese,
perché spalanchi ogni porta a Cristo
e ridesti una coscienza vera di Chiesa
ospitale per tutti e solidale con gli ultimi.
Amen.

 

 

Dal Vangelo secondo Giovanni

Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava. Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché c'era là molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. Giovanni, infatti, non era stato ancora imprigionato.

 Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione. Andarono perciò da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall'altra parte del Giordano, e al quale hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui. Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta.  Egli deve crescere e io invece diminuire. Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero. Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dá lo Spirito senza misura. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui».

 

Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo

Giovanni è la voce. Del Signore invece si dice: «In principio era il Verbo» (Gv 1, 1). Giovanni è la voce che passa, Cristo è il Verbo eterno che era in principio.  Se alla voce togli la parola, che cosa resta? Dove non c'è senso intelligibile, ciò che rimane è semplicemente un vago suono. La voce senza parola colpisce bensì l'udito, ma non edifica il cuore. Vediamo in proposito qual è il procedimento che si verifica nella sfera della comunicazione del pensiero. Quando penso ciò che devo dire, nel cuore fiorisce subito la parola. Volendo parlare a te, cerco in qual modo posso fare entrare in te quella parola, che si trova dentro di me. Le do suono e così, mediante la voce, parlo a te. Il suono della voce ti reca il contenuto intellettuale della parola e dopo averti rivelato il suo significato svanisce. Ma la parola recata a te dal suono è ormai nel tuo cuore, senza peraltro essersi allontanata dal mio. Non ti pare, dunque, che il suono stesso che è stato latore della parola ti dica: «Egli deve crescere e io invece diminuire»? (Gv 3, 30). Il suono della voce si è fatto sentire a servizio dell'intelligenza, e poi se n'è andato quasi dicendo: «Questa mia gioia si è compiuta» (Gv 3, 29). Teniamo ben salda la parola, non perdiamo la parola concepita nel cuore. Vuoi constatare come la voce passa e la divinità del Verbo resta? Dov'è ora il battesimo di Giovanni? Lo impartì e poi se ne andò. Ma il battesimo di Gesù continua ad essere amministrato. Tutti crediamo in Cristo, speriamo la salvezza in Cristo: questo volle significare la voce.
E siccome è difficile distinguere la parola dalla voce, lo stesso Giovanni fu ritenuto il Cristo. La voce fu creduta la Parola; ma la voce si riconobbe tale per non recare danno alla Parola. «Non sono io, disse, il Cristo, né Elia, né il profeta». Gli fu risposto: «Ma tu allora chi sei?» «Io sono, disse, la voce di colui che grida nel deserto: Preparate la via del Signore» (cfr. Gv 1, 20-23). «Voce di chi grida nel deserto, voce di chi rompe il silenzio». «Preparate la strada» significa: Io risuono al fine di introdurre Lui nel cuore, ma Lui non si degna di venire dove voglio introdurlo, se non gli preparate la via. Che significa: Preparate la via, se non: chiedete come si deve? Che significa: Preparate la via, se non: siate umili di cuore? Prendete esempio dal Battista che, scambiato per il Cristo, dice di non essere colui che gli altri credono sia. Si guarda bene dallo sfruttare l'errore degli altri ai fini di una sua affermazione personale. Eppure se avesse detto di essere il Cristo, sarebbe stato facilmente creduto, poiché lo si credeva tale prima ancora che parlasse. Non lo disse, riconoscendo semplicemente quello che era. Precisò le debite differenze. Si mantenne nell'umiltà. Vide giusto dove trovare la salvezza. Comprese di non essere che una lucerna e temette di venire spenta dal vento della superbia.

 

PREGHIERA COMUNE

 

In questo tempo d'attesa del Figlio di Dio, intensifichiamo la nostra supplica verso il Salvatore, e a nome di tutta l'umanità, imploriamo.

Vieni, Signore Gesù

 

- Signore, non sei venuto con il fuoco e la potenza, ma nell'umiltà e nella povertà: concedi alla tua Chiesa di seguirti nella scelta di mezzi poveri e semplici. Noi ti invochiamo.

 

- Signore, la tua venuta realizza le promesse dei profeti: fa' che i cristiani riconoscano che questo è l'oggi della salvezza e non si lascino distrarre da desideri mondani. Noi ti invochiamo.

 

- Signore, hai dato a Giovanni il compito di prepararti la strada: dona ai missionari forza e speranza di fronte alle difficoltà che incontrano nel preparare i cuori all'incontro con te. Noi ti invochiamo.

 

- Signore, la nascita e la crescita di Giovanni lasciarono molti nello sconcerto: fa' che i genitori accolgano con fiducia e docilità il tuo progetto per la vita dei loro figli. Noi ti invochiamo.

 

- Signore, ci hai riuniti attorno alla tua presenza eucaristica: aiutaci in questo tempo a spendere i soldi con semplicità, liberi da ogni conformismo, per soccorrerti nei poveri che incontriamo. Noi ti invochiamo.

 

Signore Gesù, che vieni a sanare i nostri cuori con la misericordia del Padre, ascolta la nostra preghiera e per la forza del tuo sacramento, concedici di essere creature nuove. Tu vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

 

BUSSA PIÙ FORTE

Bussa più forte, Gesù, alla porta del mio cuore:

sveglialo dal sonno della freddezza

e dell’indifferenza.

Da quanto tempo bussi, Signore,

a questo cuore addormentato!

Bussa ancora più forte,

perché il mio cuore finalmente si apra

ad ascoltare la tua parola.

Fammi il grande dono che ogni mia preghiera

sia un vero incontro con te.

Bussa forte al mio cuore:

vedi come è povero di amore per te.

Continuamente ti ripeto che ti voglio amare,

ma quanto lontane sono le mie parole

e quanto debole è la mia volontà!

Gesù non voglio più essere un bugiardo.

Bussa più forte, Signore,

e rendi il mio cuore

sempre aperto al tuo passaggio.