Per l’Eucaristia

Signore, tu metti nelle nostre mani

il mistero della tua morte.

Non è cosa da poco che tu ci consegni

il mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue.

Signore, tu lo affidi

alle nostre mani tanto fragili!

Come puoi porre un tesoro così prezioso

nelle mani di gente distratta e svogliata,

che spesso pensa ad altro durante la Messa?

Come mai, Signore?

Signore, fa’ che ti riconosciamo in questa preghiera,

che ti ringraziamo ogni giorno della nostra vita.

Fa’ che questo momento sia un passo avanti nel capire chi sono io,

cioè uno molto amato da te.

E chi sei tu?

Tu sei colui che mette nelle mie mani il suo Corpo e il suo Sangue,

quindi una persona di cui non posso immaginarne

un’altra più importante per me.

Carlo Maria Martini

 

Dalla Prima Lettera di San Giovanni Apostolo (4, 15-21)

Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo ridonosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui. Per questo l’amore ha raggiunto i¶ noi la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come!è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore. Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. Se uno dice: « Io amo Dio », e odiasse il fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi Mma Dio, ami anche il suo fratello.

 

 

Riflessione

Di fronte alla cena del Signore mi è vietato essere spettatore. Devo essere attore, devo entrare a fare "la mia parte" nel dramma dellaÐcroce. Cristo ci ha dato la Messa come memoriale, cioè come rito sacro che si½vive dal di dentro e non dal di fuori, a cui si partecipa, non si assiste; rito in cui si è attori, óon spettatori. È facile fare lo spettatore. È anche comodo: Cristo invece mi chiama al difficile, mi chiama allazione. Allora non basta che io sia presente e guardi? No, rispondo! Non basta che io ascolti con attenzione quello che si dice e quello che si fa? No, rispondo! Allora devo pregare? Devo cantare? No, rispondo! Non basta né guardare, né ascoltare, né cantare, né pregare. Bisogna fare! Questo è essere "attivi"! Questo è concepire la Messa come memoriale! Attore è colui che partecipa al dramma. Attore è colui che fa la sua parte nel dramma. Attore è colui che si investe del dramma. LEucaristia è il più grande atto di amore di Gesù al Padre. Dopo lEucaristia, se ho attuato, se sono entrato in questo atto di amore, devo essere disposto a tutto, devo attuare la volontà di Dio fino in fondo. LEucaristia è il più grande atto di amore di Gesù Cristo per luomo. Dopo lEucaristia, se ho attuato il sacrificio eucaristico, devo essere disponibile completamente al fratello. «I fedeli imparino ad offrir se stessi», chiede ripetutamente il Concilio. E chi mi vive accanto deve avvertire se la mia è stata una vera partecipazione attiva allAmore di Cristo per il Padre e per i fratelli. (Andrea Gasparino)

 

Dal Vangelo di Giovanni (17, 20-26)

« Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro ».

 

Riflessione
Tutto è consumato perché tutto ci hai dato: la tua umanità e la tua divinità, durante trentatré anni di esistenza, di esempi e di lezioni; tutto ciò che Tu sei, nella santa Eucaristia; il tuo sangue, nella Passione; tua madre, dall
alto della Croce; e, subito dopo, anche la tua vita... Tu ci hai dato tutto, tutto... E così, tutto è consumato. La tua opera damore è compiuta. Tu hai amato gli uomini «sino alla fine», sino allestremo del possibile, nellIncarnazione e nella santa Eucaristia, sino alla fine della tua vita, sino allultima goccia del tuo sangue... O Cuore di Gesù, che stai per essere trafitto per noi, quanto ci ami! Amiamo Gesù che ci ha tanto amati, che ha tanto sofferto per il nostro bene, per redimerci e per santificarci (e ci santifica con lindurci ad amarlo: anzitutto, dandoci la certezza del suo amore, di cui ci offre una prova così cruenta). Amiamo Gesù fino a poter dire anche noi: «Tutto è consumato», fino a darGli tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che siamo: tutti quanti gli istanti della nostra esistenza impieghiamoli, fin nei minimi particolari, unicamente per Lui, nel modo che a Lui piace, nella maniera più perfetta, e cioè facendo sempre quel che Egli vuole da noi, ciò in cui consiste, per noi come per Lui, la perfezione. La massima perfezione, infatti, non consiste in questa o in quellopera esterna, ma consiste nella perfezione dellamore, dellamore vivo e non dellamore morto, dellamore che produce le opere dellamore; consiste nel generare una vita di amore, e non nellamore senza le sue opere... Ora, la prima di tutte le opere dellamore è lobbedienza, così come Nostro Signore ci ha mostrato con mille parole e con lesempio di tutta la sua vita: «Non sono venuto a fare la mia volontà, ma quella di Colui che Mha inviato». «Chi osserva i miei comandamenti, questi mi ama». Chi obbedisce perfettamente in ogni istante, ama perfettamente in ogni istante; chi obbedisce perfettamente in ogni istante, fa ciò che è più perfetto in ogni istante, poiché ciò che è più perfetto è ciò in cui si trova il perfetto amore... Dando tutto quello che noi siamo, consumandoci per Gesù nella perfetta obbedienza a tutti in tutti gli istanti, consumiamoci anche noi per Lui coi più grandi sacrifici, abbracciando con tutto il cuore e amorosamente quelli che la sua mano ci presenta e compiendo tutti quelli che il suo Spirito cispira di fare e che la santa obbedienza ci permette doffrirGli. (Charles de Foucauld)

 

Preghiera
Signore, aiutaci a vivere sempre

in rendimento di grazie.

Fa’ che celebriamo l’eucaristia con il cuore puro,

con l’animo preparato,

in piena obbedienza a quanto Gesù ci ha comandato

e la Chiesa ci insegna.

Fa’ che l’eucaristia sia il centro, il modello,

la forza plasmatrice di tutta la nostra vita.

L’eucaristia, col linguaggio del rito celebrato con fede

e col linguaggio della vita rinnovata dalla carità,

dica a tutti che non di solo pane vive l’uomo;

che la nostra vita aspira ad andare oltre se stessa

verso il misterioso richiamo del tuo amore;

che ciò che conta veramente non è il possesso, il dominio sugli altri,

ma l’obbedienza al tuo disegno, la gratitudine per i tuoi doni,

la generosa sopportazione del dolore,

la vicinanza gratuita a ogni fratello,

la speranza nella vita che tu ci doni oltre la morte.

Carlo Maria Martini