LA MUSICA DELLA CARITA'

Dobbiamo avere in noi la musica profondissima della carità.

Per noi il punto centrale dell'universo è la Chiesa di Cristo

e il fulcro del dramma cristiano, l'anima.

Io non sento che una infinita, divina sinfonia di spiriti,

palpitanti attorno alla Croce, e la Croce stilla per noi goccia a goccia,

attraverso i secoli, il sangue divino sparso per ciascun'anima umana.

Dalla Croce Cristo grida "Sitië".

Terribile grido di arsura, che non è della carne,

ma è grido di sete di anime,

ed è per questa sete delle anime nostre che Cristo muore.

Io non vedo che un cielo; un cielo veramente divino,

perché è il cielo della salvezza e della pace vera:

io non vedo che un regno di Dio, il regoo della carità e del perdono

dove tutta la moltitudine delle genti è eredità di Cristo e regno di Cristo.

La perfetta letizia non può essere che nella perfetta dedizione di sé

ai più miseri come ai più fisicamente, moralmente deformi,

ai più lontani, ai più colpevoli, ai più avversi.

Ponimi, o Signore, sulla bkcca dell'inferno,

perché io, per la misericordia tua, la chiuda.

Che il mio segreto martirio per la salvezza delle anime,

di tutte le anime, sia il mio paradiso e la suprema mia beatitudine.

Amore delle anime, anime, anime!

Scriverò la mia vita con le lacrime e col sangue.

L'ingiustizia degli uomini non ci affievolisca

la fiducia piena nella bontà di Dio.

Sono alimentato e condotto dal soffio di speranze

immortali e rinnovatrici.

La nostra carità è un dolcissimo e folle amore di Dio e degli uomini

che non è della terra.

La carità di Cristo è di tanta dolcezza e ineffabile

che il cuore non può pensare, né dire,

né l'occhio vedere, né l'orecchio udire.

Soffrire, tacere, pregare, amare, crocifìggersi e adorare.

Salirò il mio Calvario come agnello mansueto.

Apostolato e martirio; martirio e apostolato.

Le nostre anime e le nostre parole devono essere bianche, caste, quasi infantili

e devono portare a tutti un soffio di fede, di bontà,

di conforto che elevi verso il Cielo.

Teniamo fermo l'occhio ed il cuore nella divina bontà.

Edificare Cristo! Edificare sempre!

(Don Orione)

 

Dal Vangelo secondo Luca

Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo vestirete. La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito.  Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi valete! Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?  Se dunque non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché vi affannate del resto? Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di poca fede? Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non state con l'animo in ansia: di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta.

 

COME ANDAVO CON MIA MADRE A SPIGOLARE

(dagli scritti del Beato Orione)

Vengo a far questua di vocazioni. E cerco specialmente giovani che mostrino desiderio di farsi sacerdoti o fratelli coadiutori, e siano disposti, col consenso delle famiglie, a far parte di questa nascente Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza. La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Fratelli, diamo operai e buoni operai ai vasti campi della fede e della carità! lo non vengo, no, a mietere: lascio che mietano i Vescovi per i loro seminari; poi come quando ragazzo andavo con la mia povera madre a spigolare lungo i solchi solatii, vengo anch'io in Nomine Domini, a raccogliere le spighe lasciate indietro, quelle umili spighe che potrebbero andare sperdute. E, con la divina grazia, cercherò di trarre anche da esse alimento e pane di vita per le anime. Le vocazioni al sacerdozio di fanciulli poveri sono, dopo l'amore al Papa e alla Chiesa, il più caro ideale, il sacro amore della mia vita. Misericordiosamente condotto dalla Divina Provvidenza, per essi è cominciata questa Piccola Opera; per essi fu aperta la nostra prima Casa in Tortona, per quelli, cioè che il Vescovo, non aveva potuto, suo malgrado, accettare in seminario. E Iddio ha dato incremento: quanti buoni sacerdoti si sono formati, e anche dei Vescovi! Per le vocazioni dei fanciulli poveri quanto camminare! Ho salito tante scale: ho battuto a tante porte! E Iddio mi portava avanti come il suo straccio. Ho sofferto fame, sete e umiliazioni le più dolorose: e pur parevano biscottini di Dio! Mi sono anche coperto di molti debiti; ma la Divina Provvidenza non mi ha mai lasciato far fallimento! E avrei a grande grazia, se Gesù volesse concedermi, per le vocazioni, di andare mendicando il pane sino all'ultimo della mia vita. Anime e anime! Cerco anime! Cerco, col divino aiuto, di far opera suscitatrice di buoni religiosi, di santi sacerdoti, di apostoli. Chi non vorrà aiutarmi? Fatemi questa carità, per l'amore di Dio benedetto!

 

NE’ PRESUNTUOSI, NE’ CONIGLI

... Non solo bisogna mantenere le posizioni, ma bisogna progredire, progredire, progredire! Non progredire è regredire! Come della virtù, come della grazia e vita spirituale, e così è delle istituzioni religiose: Non progredire è regredire. Bisogna fare; bisogna fare bene; bisogna fare di più, molto, ma molto di più! Non voglio dei presuntuosi, ma non voglio neanche dei conigli..., non voglio neanche gente fiacca; piccola di testa e di cuore, priva di ogni sana, moderna, necessaria e buona iniziativa, priva del necessario coraggio!

Confidare non in noi, ma in Dio, e avanti con animo alto, con cuore grande, con grande coraggio! Dio assiste e dà la forza! Che temere? Nei servi di Dio non deve mai entrare nessuno scoraggiamento: noi siamo soldati di Cristo, e perciò dobbiamo pregare, guardare a lui, non temere mai: dobbiamo anzi aumentare un coraggio superiore di gran lunga alle forze che sentiamo: perché Dio è con noi! Non lasciatevi sgomentare dalle difficoltà o dal poco frutto, e state uniti nella carità di Gesù Cristo! La vostra vita sarà piena di tribolazioni e di spine... Ma non dubitate: Dio è con voi, se voi sarete umili e con Dio! Pigliatevi il vostro carico con fede, con viva fede e fiducia nel Signore, poiché il vostro carico vi viene da Dio, e Dio vi sta sempre vicino. Il vostro zelo sia non volubile, non incostante, non a salti, non indipendente, né insubordinato alla disciplina la più rigida, quale deve essere la disciplina vera religiosa; ma sia zelo fervente, costante, illuminato; zelo grande e infiammato, ma prudente nella carità. Ci vuole un illuminato spirito di intrapresa, se no certe opere non si fanno; la vostra diventa una stasi, non è più vita di apostolato, ma è lenta morte o fossilizzazione! Avanti, dunque! Non si potrà far tutto in un giorno, ma non bisogna morire né in casa, né in sacrestia: fuori di sacrestia! Non perdere d'occhio mai né la chiesa, né la sacrestia, anzi il cuore deve essere là, la vita là; là dove è l'Ostia; ma con le debite cautele, bisogna che vi buttiate ad un lavoro che non sia più solo il lavoro che fate in chiesa. Via, via, ogni pusillanimità! Lungi da noi ogni pusillanimità sotto la quale si nasconde, talora, la pigrizia e la piccolezza dell'animo. La pusillanimità è contraria allo spirito del nostro istituto, che è ardito e magnanimo.

 

AMARE LE ANIME

Non saper vedere e amare nel mondo che le anime dei nostri fratelli.

Anime di piccoli, anime di poveri,

anime di peccatori, anime di giusti,

anime di traviati, anime di penitenti,

anime di ribelli alla volontà di Dio,

anime ribelli alla Santa Chiesa di Cristo,

anime di figli degeneri,

anime di sacerdoti sciagurati e perfidi,

anime sottomesse al dolore,

anime bianche come colombe,

anime semplici pure angeliche di vergini,

anime cadute nella tenebra del senso e nella bassa bestialità della carne,

anime orgogliose del male,

anime avide di potenza e di oro, anime piene di sé,

anime smarrite che cercano una via,

anime dolenti che cercano un rifugio o una parola di pietà,

anime urlanti nella disperazione della condanna,

o anime inebriate dalle ebbrezze della verità vissuta:

tutte sono amate da Cristo, per tutte Cristo è morto,

tutte Cristo vuole salve

tra le Sue braccia e sul Suo Cuore trafitto.

Vedere e sentire Cristo nell'uomo.

(Don Orione)