Gesù Cristo, Figlio diletto di Dio,

ci hai chiamati dalle tenebre alla luce,

dall'ignoranza alla conoscenza del tuo nome glorioso;

perché possiamo operare nel tuo nome,

che è all'origine di ogni cosa creata.
Dio, tu hai aperto gli occhi del nostro cuore

perché conoscessimo te solo.

Altissimo, che abiti nei cieli altissimi, Santo tra i santi.

Tu abbatti l'arroganza dei presuntuosi,

disperdi i disegni dei popoli,

esalti, gli umili e abbatti i superbi,

doni la ricchezza e la povertà, uccidi e fai vivere,

benefattore unico degli spiriti e Dio di ogni carne.

Tu scruti gli abissi, conosci le azioni degli uomini,

aiuti quanti sono in pericolo,

sei la salvezza di chi è senza speranza,

il creatore e il vigile pastore di ogni spirito.

Ti preghiamo, o Signore, sii nostro aiuto e sostegno.

Libera quelli tra noi che si trovano nella tribolazione,

abbi pietà degli umili, rialza i caduti,

vieni incontro ai bisognosi, guarisci i malati,

riconduci i traviati al tuo popolo.

Sazia chi ha fame, libera i nostri prigionieri,

solleva i deboli, dà coraggio a quelli che sono abbattuti.
Tutti i popoli conoscano che tu sei il Dio unico,

che Gesù Cristo è tuo Figlio,

e noi «tuo popolo e gregge del tuo pascolo» (Sal 78, 13).

Dalla “Vita di sant’Antonio” scritta da sant’Atanasio, vescovo.  

 Dopo la morte dei genitori, lasciato solo con la sorella ancora molto piccola, Antonio, all’età di vent’anni, si prese cura della casa e della sorella. Un giorno, mentre si recava, come era sua abitudine, alla celebrazione eucaristica, andava riflettendo sulla ragione che aveva indotto gli apostoli a seguire il Salvatore, dopo aver abbandonato, ogni cosa. Richiamava alla mente quegli uomini di cui si parla negli Atti degli Apostoli, che, venduti i loro beni, ne portarono il ricavato ai piedi degli apostoli, perché venissero distribuiti ai poveri. Pensava inoltre quali e quanti erano i beni che essi speravano di conseguire in cielo. Meditando su queste cose entrò in chiesa, proprio mentre si leggeva il vangelo, e sentì che il Signore aveva detto a quel ricco: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi”. Allora Antonio, come se il racconto della vita dei santi gli fosse stato presentato dalla Provvidenza e quelle parole fossero state lette proprio per lui, uscì subito dalla chiesa, diede in dono agli abitanti del paese le proprietà che aveva ereditato dalla sua famiglia — possedeva infatti trecento campi molto fertili e ameni — perché non fossero motivo di affanno per sé e per la sorella. Vendette anche tutti i beni mobili e distribuì ai poveri la forte somma di denaro ricavata, riservandone solo una piccola parte per la sorella. Partecipando un’altra volta all’assemblea liturgica, sentì le parole che il Signore dice nel vangelo: “Non affannatevi per il domani”. Non potendo resistere più a lungo, uscì di nuovo e donò anche ciò che gli era ancora rimasto. Affidò la sorella alle vergini consacrate a Dio e poi egli stesso si dedicò nei pressi della sua casa alla vita ascetica, e cominciò a condurre con fortezza una vita aspra, senza nulla concedere a se stesso. Egli lavorava con le proprie mani: infatti aveva sentito proclamare: “Chi non vuol lavorare, neppure mangi”. Con una parte del denaro guadagnato comperava il pane per sé, mentre il resto lo donava ai poveri. Trascorreva molto tempo in preghiera, poiché aveva imparato che bisognava ritirarsi e pregare continuamente. Era così attento alla lettura, che non gli sfuggiva nulla di quanto era scritto, ma conservava nell’animo ogni cosa al punto che la memoria finì per sostituire i libri. Tutti gli abitanti del paese e gli uomini giusti, della cui bontà si valeva, scorgendo un tale uomo lo chiamavano amico di Dio e alcuni lo amavano come un figlio, altri come un fratello.

 

Dai Pensieri di S. Antonio Abate

"Io non temo più Dio, lo amo. Perché l’amore caccia il timore"

 

Verrà un tempo in gli uomini impazziranno, e al vedere uno che non sia pazzo, gli si avventeranno contro dicendo: "Tu sei pazzo!, a motivo della sua dissimiglianza da loro".

 

Un tale chiese al padre Antonio: "Che debbo fare per piacere a Dio?". E l’anziano gli rispose: "Fa’ quello che ti comando: dovunque tu vada abbi sempre Dio davanti agli occhi; qualunque cosa tu faccia o dica, basati sulla testimonianza delle Sante Scritture; in qualsiasi luogo abiti, non andartene presto. Osserva questi tre precetti e sarai salvo".

 

Il padre Pambone chiese al padre Antonio: "Che debbo fare?". L’anziano gli dice: "Non confidare nella tua giustizia, non darti cura di ciò che passa, e sii continente nella lingua e nel ventre".

 

Disse ancora: "Come i pesci muoiono se restano all’asciutto, così i monaci che si attardano fuori della cella, o si trattengono tra i mondani, snervano il vigore dell’unione con Dio. Come dunque il pesce al mare, così noi dobbiamo correre alla cella; perché non accada che attardandoci fuori, dimentichiamo di custodire il di dentro".

 

Disse ancora: "Chi siede nel deserto per custodire la quiete di Dio è liberato da tre guerre: quella dell’udire, quella del parlare, e quella del vedere: Gliene rimane una sola: quella del cuore".

 

Un fratello disse al padre Antonio: "Prega per me". L’anziano gli dice: "Non posso io avere pietà di te, e neppure Dio, se non sei tu stesso ad impegnarti nel pregare Dio".

 

Disse ancora: "E’ dal prossimo che ci vengono la vita e la morte. Perché se guadagniamo il fratello, è Dio che guadagniamo; e se scandalizziamo il fratello, è contro Cristo che pecchiamo".

 

Antonio disse: Vidi le reti del Maligno distese sulla terra, e dissi gemendo: "Chi mai potrà scamparne?". Udii una voce che mi disse: "L’umiltà".

 

Disse ancora: "Obbedienza e continenza ammansiscono le belve".

 

Disse anche: "Ho visto monaci dopo molte fatiche cadere e uscir di senno perché avevano confidato nella loro opera e trascurato quel precetto che dice: Interroga il padre tuo ed egli te lo annunzierà" (Dt 32, 7).

 

Un giorno Antonio, fu preso da sconforto e diceva a Dio: "O Signore! Io voglio salvarmi, ma i miei pensieri me lo impediscono. Che posso fare nella mia afflizione?" Ora, sporgendosi un po’, Antonio vede un altro come lui, che sta seduto e lavora, poi interrompe il lavoro, si alza in piedi e prega, poi di nuovo si mette seduto a intrecciare corde, e poi ancora si alza e prega. Era un angelo del Signore, e gli disse: "Fa così e sarai salvo".

 

Dal Testamento di Sant’Antonio

Com’è scritto io prendo la via dei miei padri. Sento di essere chiamato dal Signore. Voi siate giudiziosi, e non perdete il frutto della vostra lunga ascesi secondo la volontà del Signore, ma, come se cominciaste adesso, cercate di custodire con ogni cura il vostro zelo. Conoscete i demoni insidiosi. Avete visto come sono feroci e insieme deboli. Non temeteli dunque, ma respirate sempre Cristo, e credete in lui, e vivete come se doveste morire ogni giorno, osservando voi stessi e ricordatevi le cose che vi ho consigliato. Cercate di unirvi sempre prima di tutto al Signore e poi ai santi, affinché dopo la vostra morte vi accolgano nei tabernacoli eterni. Seppellite il mio corpo e nessuno sappia in che luogo è stato messo. Nel giorno della resurrezione dei morti, io lo riceverò incorrotto dal Salvatore…per il resto vi dico addio, o figli. Antonio lascia questo mondo, e non sarà più con voi.

 

Tu sei fedele

Tu, o Signore, hai creato la terra

e resti fedele per tutte le generazioni.

Sei giusto nei giudizi, incomparabile nello splendore,

sapiente nella creazione e provvido nella sua conservazione,

buono in tutto ciò che vediamo

e fedele verso coloro che confidano in te,

o Dio benigno e misericordioso.

Perdona a noi iniquità e ingiustizie, mancanze e negligenze.
Non tener conto di ogni peccato dei tuoi servi e delle tue serve,

ma purificaci nella purezza della tua verità

e guida i nostri passi, perché camminiamo nella pietà,

nella giustizia e nella semplicità del cuore.
O Signore e Dio nostro, fa brillare il tuo volto su di noi

perché possiamo godere dei tuoi beni nella pace,

siamo protetti dalla tua mano potente,

liberati da ogni peccato con la forza del tuo braccio eccelso,

e salvati da coloro che ci odiano ingiustamente.
Dona la concordia e la pace a noi e a tutti gli abitanti della terra.

Tu solo, o Signore, puoi concederci questi benefici

e doni più grandi ancora.
Noi ti lodiamo e ti benediciamo per Gesù Cristo,

sommo sacerdote e avvocato delle nostre anime.

Per mezzo di lui salgano a te l'onore e la gloria ora,

per tutte le generazioni e nei secoli dei secoli. Amen.