LA LUCE DI DIO

Senza la luce di Dio nessun uomo si salva.
Essa fa muovere all’uomo i primi passi;
essa lo conduce al vertice della perfezione.
Perciò, se vuoi cominciare

a possedere questa luce di Dio, prega;
se sei già impegnato nella salita della perfezione
e vuoi che questa luce in te aumenti, prega;
se sei giunto al vertice della perfezione
e vuoi ancora luce per poterti
in essa mantenere, prega;
se vuoi la fede, prega;
se vuoi la speranza, prega;
se vuoi la carità, prega;
se vuoi la povertà, prega;
se vuoi l’obbedienza, la castità, l’umiltà,
la mansuetudine, la fortezza, prega.
Qualunque virtù tu desideri, prega.
E prega leggendo nel libro della vita,
cioè nella vita del Dio - Uomo Gesù,
che fu tutta povertà, dolore,
disprezzo e perfetta obbedienza.

(Beata Angela da Foligno)

 

Dal libro del profeta Isaia (62, 1-12)

Per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finché non sorga come stella la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. Allora i popoli vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria; ti si chiamerà con un nome nuovo che la bocca del Signore indicherà. Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio. Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma tu sarai chiamata Mio compiacimento e la tua terra, Sposata, perché il Signore si compiacerà di te e la tua terra avrà uno sposo. Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te.Sulle tue mura, Gerusalemme,   ho posto sentinelle; per tutto il giorno e tutta la notte non taceranno mai. Voi, che rammentate le promesse al Signore, non prendetevi mai riposo e neppure a lui date riposo, finché non abbia ristabilito Gerusalemme e finché non l'abbia resa il vanto della terra. Il Signore ha giurato con la sua destra e con il suo braccio potente:«Mai più darò il tuo grano in cibo ai tuoi nemici, mai più gli stranieri berranno il vino per il quale tu hai faticato. No! Coloro che avranno raccolto il grano lo mangeranno e canteranno inni al Signore, coloro che avranno vendemmiato berranno il vino nei cortili del mio santuario». Passate, passate per le porte, sgombrate la via al popolo, spianate, spianate la strada, liberatela dalle pietre, innalzate un vessillo per i popoli. Ecco ciò che il Signore fa sentire all'estremità della terra:«Dite alla figlia di Sion: Ecco, arriva il tuo salvatore; ecco, ha con sé la sua mercede, la sua ricompensa è davanti a lui. Li chiameranno popolo santo,  redenti del Signore. E tu sarai chiamata Ricercata, Città non abbandonata».

 

BEATA ANGELA DA FOLIGNO

Angela nacque a Foligno nel 1248 e vi morì il 4 gennaio 1309. Era di famiglia benestante che possedeva vari terreni e case. Da fanciulla le venne a mancare il padre e ancor giovane, secondo il costume del tempo, si sposò con un uomo che non riuscì ad amare di vero amore, ma dal quale ebbe dei figli a lei carissimi. Molto vanitosa e orgogliosa, amante delle gioie mondane, dell'apparire in pubblico come lei stessa ci ha lasciato scritto: "Sappiate che per tutto il tempo della mia vita ricercai come potessi essere adorata e onorata" (Ist. 1, 25). A ciò la spingeva anche la madre compiacente, sicché già da giovane, Angela, venne esposta a gravi pericoli nella vita morale e spirituale. Tuttavia al momento giusto, quando la grazia di Dio bussò alla porta della sua anima, e dopo alcuni tentativi non riusciti per la vergogna di confessare le sue colpe, si consegnò, pienamente vinta, all'amore di Dio. Alle sue grandi penitenze, privazioni e spoliazioni, Dio rispose con visioni, rivelazioni e grazie eccezionali mai documentate nei secoli precedenti, sicché in breve tempo Angela bruciò tutte le tappe del cammino spirituale, pervenendo alle vette più alte dell'esperienza di Dio. Vestì l'abito del Terz'ordine francescano nel 1291 e volle restare laica e nel mondo, anche dopo la morte di tutti i suoi cari. Trascorse gli ultimi anni della vita circondata da numerosi discepoli e figli spirituali, per i quali aveva fondato un Cenacolo di vita spirituale e di azione sociale

 

"Il mio Dio si í fatto carne per farmi Dio".

Mio Dio, fammi degna di conoscere l'altissimo mistero che proviene dall'infuocato e ineffabile tuo amore e dall'amore delle tre Persone della Trinità, il mistero cioè della tua santa Incarnazione, da cui ebbe inizio la nostra salvezza. L'Incarnazione compie in noi due cose: la prima è che ci riempie d'amore; la seconda che ci rende certi della nostra salvezza. O carità che nessuno può comprendere! O amore al di sopra del quale non c'è amore maggiore: il mio Dio si è fatto carne per farmi Dio! O amore sviscerato: hai disfatto te per far me nel momento in cui ti rivestivi della nostra carne. Hai disfatto te: non certo nel senso che da te e dalla tua divinità sia venuto a mancare qualcosa! L'abisso del tuo farti Uomo strappa alle mie labbra parole cosí sviscerate! Tu, l'Incomprensibile, che ti fai capire da tutti; tu, l'Increato, che ti sei fatto creatura; tu, l'Inconcepibile, che entri nella mente di tutti; tu l'Eterno Spirito, che ti fai toccare dalle mani degli uomini! Dio, fammi degna di gettare uno sguardo nella profondità di questo profondissimo amore che hai voluto mettere in comune con noi nella tua Incarnazione. Fammi degna, Dio increato, di conoscere il fondo del tuo amore e di comprendere la tua ineffabile carità, che hai messo in comune con noi quando in essa ci hai mostrato il tuo Figlio Gesù Cristo e ih tuo Figlio ci ha rivelato te come Padre. Fammi degna, Signore, di conoscere e comprendere il tuo inestimabile amore nei nostri riguardi fammi capace di penetrare la tuÓ inestimabile e infuocata carità, congiunta a quell’amore profondo con cui da sempre hai prescelto il genere umano a godere della tua visione. O dono che è sopra ogni dono, perché tu sei lo stesso Amore! O sommo Bene, ti sei degnato di farti conoscere come Amore, e ci fai amare questo Amore. Tutti quelli che verranno alla tua presenza, saranno appagati secondo l’amore che ti portano.

 

TESTAMENTO SPIRITUALE

"Figli miei, fate ogni sforzo per avere amore nei riguardi di ogni uomo, poiché vi dico in verità che la mia anima ha piú ricevuto da Dio, quando ha pianto e sofferto con tutto il cuore per i peccati del prossimo che quando ha pianto per i propri peccati. Non c'è infatti maggiore carità qui sulla terra che soffrire per i peccati del prossimo. Fate di tutto per avere un tale amore che non è piú della terra, ma del cielo". "Non giudicate nessuno, perché diverso è il giudizio di Dio da quello degli uomini. E solo il suo è vero". "Infine, figli miei, siate piccoli e umili. Questo desidero per voi e per me. Questo essere piccoli non ci fa desiderare la sufficienza che viene dallo studio e dal possesso di determinate capacità, ma inclina l'anima a vedere i suoi difetti e le sue miserie. Maledetti siano i beni che fanno insuperbire l'anima, come la potenza, gli onori, i privilegi. Miei cari, me ne partirei piú tranquilla se sapessi che, essendovi fatti piccoli, siete diventati un solo cuore, un solo corpo e un'anima sola. Non voglio fare altro testamento che questo: vi raccomando l'amore scambievole. Vi lascio in eredità tutto ciò che possiedo: la vita di Cristo, la povertà, il dolore e il disprezzo". Siate benedetti da Dio e da me, figli miei e fratelli e padri, voi e tutti quelli che oggi non sono presenti. Come mi fu significata e mostrata da Cristo questa benedizione, cosí la dono a voi, con tutto il mio cuore, ai presenti e agli assenti. E che il Cristo in persona ve la dia con quella mano che fu inchiodata in alto sulla croce!