PREGHIERA DELLA COMUNITA

PREGHIERA DELLA COMUNITA'

Gesù Cristo,

aiutaci ad essere persone

che sanno donare e ricevere,

che sono capaci di condividere,

di portare i pesi gli uni degli altri

per soffrire e godere insieme,

che si perdonano l'un l'altro,

con generosità,

capaci di una riconciliazione continua.

Consapevoli dei loro limiti

accettano e si impegnano

in una attiva collaborazione,

formando, una comunità di amore

per essere una comunità di servizio

per i poveri e gli abbandonati.

Signore, non lasciarci chiusi

nel nostro egoismo

ma rendici persone aperte

capaci dì amare. Amen.

 

Dalla Prima lettera di San Giovanni Apostolo

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui. Per questo l'amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello.

 

Ama e fa' quel che vuoi  (S. Agostino: In epistolam Joannis)

«Si è manifestato l'amore di Dio per noi» (lGv 4,9). Così san Giovanni ci invita ad amare Dio. Ma potremmo amarlo, se egli non ci avesse amati per primo? Se siamo stati lenti ad amarlo, sforziamoci di non esserlo nel ricambiare il suo amore. Ci ha amati per primo: noi invece non siamo capaci di amare così. Ci ha amati mentre eravamo peccatori, ma ha distrutto il nostro peccato; ci ha voluto bene mentre eravamo lontani da lui, ma non ci ha radunati insieme perché continuassimo a peccare; ci ha amati quando eravamo nella malattia, ma è venuto a noi per guarirci. Sì, «Dio è amore. L'amore di Dio per noi si è manifestato in questo: Dio ha mandato il suo unico Figlio nel mondo, perché possiamo vivere per mezzo di lui» (lGv 4,8-9). Il Signore stesso l'ha detto: «Nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita per i suoi amici» (Gv 15,13), e la prova dell'amore di Cristo per noi sta proprio nel fatto che egli è morto per noi. E quale prova abbiamo dell'amore del Padre nei nostri riguardi? Ecco: ha mandato il suo Figlio unico a morire per noi, come dice l'apostolo Paolo: «Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per noi, come non ci darà anche tutto il resto insieme con lui?» (Rm 8,32). Cristo è consegnato alla morte dal Padre, ed è consegnato da Giuda; non sembra quasi lo stesso gesto? Giuda è traditore: è dunque traditore anche Dio Padre? Certamente no, mi dirai. Eppure non sono io che affermo una cosa del genere, ma san Paolo: «Lui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato alla morte per tutti noi». Il Padre l'ha consegnato e lui stesso si è consegnato. É ancora l'Apostolo che dichiara: «Mi ha amato e ha dato se stesso per me» (Gal 2,20).

Ma allora, se il Padre ha consegnato alla morte suo Figlio e il Figlio si è consegnato da sé, che cosa ha fatto Giuda? Una consegna è stata fatta dal Padre, una consegna dal Figlio, una consegna da Giuda: è sempre il medesimo gesto. Che cosa dunque distingue il Padre che abbandona alla morte il Figlio, il Figlio che si dà volontariamente e il discepolo Giuda che consegna il Maestro? Ecco: il Padre e il Figlio hanno fatto tutto questo per amore, mentre Giuda l'ha fatto per tradimento. Vedete perciò che bisogna considerare non quello che l'uomo fa, ma lo spirito e l'intenzione con cui lo fa... Anche se si tratta di una stessa azione, quando la misuriamo dalla diversità delle intenzioni, troviamo materia per amare e condannare, per lodare o detestare. Questo è l'immenso valore della carità: essa è l'unica che permette di distinguere, l'unica che permette di misurare le azioni umane. Eccoti dunque una brevissima norma che compendia tutto: ama e fa' quel che vuoi. Se taci, taci per amore; se parli, parla per amore; se correggi, correggi per amore; se perdoni, perdona per amore. L'amore affondi come una radice nel tuo cuore: da questa radice non può nascere se non il bene.

 

 

PREGHIERA

Dona a noi, o Signore, un cuor nuovo,

che sappia solo te ascoltare, solo te comprendere, solo te desiderare.

Dona a noi, o Signore, un cuore puro,

che dal pentimento e dalla mortificazione sia mondato;

che del male tanto conosca quanto basta per fuggirlo,

che in ogni cosa scopra raggi della tua sapienza e della tua bellezza.

Dona a noi, o Signore, un cuore forte che ti ami con sincerità,

con ardore, con sacrificio, che ti sia in ogni ora fedele,

che ogni ostacolo converta in stimolo a maggiormente amarti,

ogni errore in compunzione, ogni dolore in offerta,

ogni azione in amore, ogni grazia in gaudio.

Dona a noi, o Signore, un cuore dolce e grande,

come quello di Maria, tua Madre,

come quello dei tuoi Santi;

un cuore amoroso, che dalla tua

carità tragga sorgenti di carità per il prossimo,

e ringraziamento per te,

o Dio Padre, o Dio Figlio, o Dio Spirito Santo. Amen. (Paolo VI)