O Vergine Immacolata, Madre di Misericordia,

salute degli infermi, consolatrice degli afflitti,

Tu conosci i miei bisogni, le Lie sofferenze;

degnati di volgere su di me uno sguardo a mio sollievo e conforto.

Con l'apparire nella grotta di Lourdes,

hai voluto ch'essa divenisse un luogo privilegiato,

da dove diffondere le tue grazie,

Anch'io vengo pieno di fiducia ad implorare i tuoi materni favori;

esaudisci, o tenera Madre, la mia umile preghiera,

e colmato dei tuoi benefici, mi sforzerò d'imitare le tue virtù,

per partecipare un giorno alla tua gloria in Paradiso. Così sia.

 

Dal Vangelo secondo Matteo:

Venite a me voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo su di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il carico leggero.

 

Una Signora mi ha parlato

Un giorno, recatami sulla riva del fiume Gave per raccogliere legna insieme con due fanciulle, sentii un rumore. Mi volsi verso il prato ma vidi che gli alberi non si muovevano affatto, per cui levai la testa e guardai la grotta. Vidi una Signora rivestita di vesti candide. Indossava un abito bianco ed era cinta da una fascia azzurra. Su ognuno dei piedi aveva una rosa d’oro, che era dello stesso colore della corona del rosario. A quella vista mi stropicciai gli occhi, credendo a un abbaglio. Misi le mani in grembo, dove trovai la mia corona del rosario. Volli anche farmi il segno della croce sulla fronte, ma non riuscii ad alzare la mano, che mi cadde. Avendo quella Signora fatto il segno della croce, anch’io, pur con mano tremante, mi sforzai e finalmente vi riuscii. Cominciai al tempo stesso a recitare il rosario, mentre anche la stessa Signora faceva scorrere i grani del suo rosario senza tuttavia muovere le labbra. Terminato il rosario la visione subito scomparve. Domandai alle due fanciulle se avessero visto qualcosa, ma quelle dissero di no; anzi mi interrogarono cosa avessi da rivelare loro. Allora risposi di aver visto una Signora in bianche vesti, ma non sapevo chi fosse. Le avvertii però di non farne parola. Allora anch’esse mi esortarono a non tornare più in quel luogo, ma io mi rifiutai. Vi ritornai pertanto la domenica, sentendo di esservi interiormente chiamata. Quella Signora mi parlò soltanto la terza volta e mi chiese se volessi recarmi da lei per quindici giorni. Io le risposi di sì. Ella aggiunse che dovevo esortare i sacerdoti perché facessero costruire là una cappella; poi mi comandò di bere alla fontana. Siccome non ne vedevo alcuna, andavo verso il fiume Gave, ma ella mi fece cenno che non parlava del fiume e mi mostrò col dito una fontana. Recatami là, non trovai se non poca acqua fangosa. Accostai la mano, ma non potei prender niente; perciò cominciai a scavare e finalmente potei attingere un pò d’acqua; la buttai via per tre volte, alla quarta invece potei berla. La visione allora scomparve, ed io me ne tornai verso casa. Per quindici giorni però ritornai colà e la Signora mi apparve tutti i giorni tranne un lunedì e un venerdì, dicendomi di nuovo di avvertire i sacerdoti che facessero costruire là una cappella di andare a lavarmi alla fontana e di pregare per la conversione dei peccatori. Le domandai più volte chi fosse, ma sorrideva dolcemente. Alla fine, tenendo le braccia levate ed alzando gli occhi al cielo mi disse di essere l’Immacolata Concezione.

Nello spazio di quei quindici giorni mi svelò anche tre segreti, che mi proibì assolutamente di rivelare ad alcuno cosa che io ho fedelmente osservato fino ad oggi.

 

 

Dalla lettera enciclica Evangelium vitae:

La missione di Gesù, con le numerose guarigioni operate, indica quanto Dio abbia a cuore la vita corporale dell’uomo. "Medico della carne e dello spirito", Gesù è mandato dal Padre ad annunciare la buona novella ai poveri e a sanare i cuori affranti. Inviando poi i suoi discepoli nel mondo, egli affida loro una missione, nella quale la guarigione dei malati si accompagna all'an­nuncio del Vangelo: "E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni" (Mt 10,7-8). Certo, la vita del corpo nella sua condizione terrena non è un assoluto per il credente, tanto che gli può essere richiesto di abbandonarla per un bene superiore... Nel momento della malattia l'uomo è chiamato a vivere l'affidamento al Signore e a rinnovare la sua fondamentale fiducia in lui che "guarisce tutte le malattie". Quando ogni orizzonte di salute sembra chiudersi di fronte all'uomo - tanto da indurlo a gridare: "I miei giorni sono come ombra che declina, e io come erba inaridisco" (Sal 102,12)-, anche allora il credente è animato dalla fede incrollabile nella potenza vivificante di Dio. La malattia non lo spinge alla disperazione e alla ricerca della morte, ma all'invocazione piena di speranza: "Ho creduto anche quando dicevo: Sono troppo infelice" (Sal 116,10); "Signore Dio mio, a te ho gridato e mi hai guarito" (Sal 30,3)».

 

INTERCESSIONI

Anche noi oggi, come duemila anni fa le folle della Palestina, ci rivolgiamo al Signore Gesù chiedendogli la guarigione da infermità di ogni genere. Preghiamo dicendo: Ascoltaci, Signore, Dio della vita.

 

-Ti affidiamo, Signore, tutti coloro che nella nostra comunità parrocchiale vivono l'espe­rienza della malattia: dona a ciascuno serenità nell'affrontare la vita di ogni giorno e la fiducia nella tua presenza. Preghiamo

- Tu, Signore, porti insieme con noi la nostra povertà, il peso del nostro limite fisico e morale: donaci di confidare sempre nella tua misericordia e nel tuo amore. Preghiamo.

- Ti ricordiamo, Signore, i medici, gli infermieri e tutti coloro che operano nell'ambito della sanità: possano svolgere con coscienza e professionalità il loro impegno. Preghiamo

- Per tutti noi, perché sappiamo accogliere ogni persona in necessità, consapevoli che siamo chiamati a essere custodi della vita dei nostri fratelli. Preghiamo.

- Per i molti messaggi che ogni giorno vengono trasmessi con i mezzi di comunicazione sociale: possano promuovere la solidarietà e il rispetto di tutti, in modo particolare di quanti sono emarginati a causa della malattia. Preghiamo

 

O Vergine Immacolata di Lourdes, accorriamo ai tuoi piedi presso la grotta, ove Ti degnasti di apparire per indicare ai peccatori il cammino della preghiera e della penitenza e per dispensare ai sofferenti le grazie e i prodigi della tua sovrana bontà. O Candida Visione di Paradiso, allontana dalle menti le tenebre dell'errore con la luce della fede, solleva le ani­me affrante con il celeste profumo della speranza, ravviva gli aridi Cuori con l'onda divina della Carità. Fa' Che amiamo e serviamo il tuo dolce Gesù, così da meritare la felicità eterna. Amen.

 

IL BUIO DELL’ANIMA

Aiutami o Madre, a vedere nel buio della mia anima;

fa che il mio sguardo non sia limitato a me stesso.

Il dolore mi afferra e pare che la mia vita sia terminata,

ma tu mi dici che non è così

e che ci sono ancora possibilità anche per me.

Come è possibile questo, quando il buio e l’isolamento

sono dentro il mio cuore

e l’aridità più cupa riempie il mio giorno?

Schiudimi i veli della fede,

fa’ che io veda al di là della cose della terra;

Tu mi dici che ci sono orizzonti nuovi,

possibilità nuove oltre quelle della materia.

Che io comprenda queste realtà,

che io possa uscire da me stesso

per riempire il mio isolamento e per dare anch’io

sia pure da questo letto, il mio apporto per tutti.