CONFORMISMO

Oggi tutti i testi scompaiono sotto i commenti, tutti i testi vivi sono coricati morti sotto la polvere muta e sotto la cenere del cicalio delle chiose, tutti gli spiriti si pietrificano in tutte le lettere, tutti i popoli scompaiono sotto le demografie, le società sotto le sociologie, i monumenti crollano sotto le archeologie, le iscrizioni si disgregano sotto le epigrafie, gli affreschi cadono a scaglie, le nazioni scompaiono sotto le demagogie, persino tutte le infanzie scompaiono sotto le pedagogie, ogni vita scompare nel sudario della registrazione, ogni invenzione é morta, tutti gli istinti si vetrificano in intelletti...ogni razza, ogni linfa, ogni sorgente é sepolta in questo strascico mortuario, nello strascico nervoso e spugnoso e sporco di tutta questa cenere. (C. Peguy)

L'uomo moderno é talmente parte di una folla, che sta morendo di solitudine personale. (A. Schweitzer)

I discorsi ricchi di spirito e di trovate convengono alle società parimenti ricche di spirito: ma nella comune società appariscono addirittura odiosi. Per piacere è assolutamente necessario essere stupidi e triviali. In tale società noi dobbiamo rinunciare con sforzi penosi ai tre quarti della nostra personalità, per farci simili agli altri. (Schopenhauer)

Non vale la pena di leggere, di cercare nelle parole ciò che non c'é. Negli ultimi anni i libri di maggior successo in Italia, i libri che esprimono il gusto delle elites, sono stati "Io speriamo che me la cavo, Anche le formiche nel loro piccolo..., Lo stupidario della maturità, Dio ci ha creato gratis." Scherzi picareschi, risate. Ci si compiace del linguaggio del bambino, dello strafalcione, della verità dell'ignorante e del balbuziente. Vuol dire che non si spera di trovare nel testo più nulla. Che non c'é più profondità, spessore da scavare. Ciò che conta, la verità, la mèta, é sfuggita, é diventata inattingibile mediante la parola. (F. Alberoni)

Nonostante la sua bellezza e la sua grandezza, il mondo della materia inerte è troppo angusto per lui. Sappiamo di non essere interamente confinati in esso, che noi ci estendiamo ad altre dimensioni,diverse da quelle del mondo fisico...Lo spirito dell'uomo si estende, al di là dello spazio e del tempo, in un altro mondo. Dobbiamo svegliarci e metterci in cammino. Liberarci della cieca tecnologia. Realizzare, nella loro complessità e nella loro ricchezza, tutte le nostre potenzialità. (A. Carrel)

La nostra mente è simile alla gazza. Essa raccoglie tutto ciò che scintilla, non importa quanto scomodo diventi il nostro nido con tutto quel metallo. (T. Merton)

L'abitudine mi rende cieco e indifferente verso tutte le cose straordinarie e che riempiono il mondo...ma senza di essa, dappertutto non vedrei che oggetti spaventosi o presenze miracolose. Il bambino sa bene che sono gli oggetti più familiari quelli che, quando li fissa per un momento dimenticando ad un tratto il loro uso, gli producono il maggior sbalordimento. E l'arte più perfetta è quella che ce li mostra in una specie di rivelazione, come se li vedessimo per la prima volta. Così senza l'abitudine, la realtà si offrirebbe a noi in un modo così diretto e vivo che non ne sopporteremmo la vista. Chiediamo all'abitudine una specie di sicurezza. (Lavelle)

Non è vero che i nevrotici sono coloro che non sono riusciti a emanciparsi, mentre la cosiddetta gente normale ci é riuscita. Attualmente tende ad essere vero il contrario; la gran maggioranza della gente é "normale" e si adatta all'ambiente proprio perché ha rinunciato a battersi per la propria indipendenza, ha accettato senza riserve il giudizio della maggioranza, e perciò ha schivato il dissidio e lo strazio del nevrotico. Dal punto di vista dell'adattamento è gente sana; dal punto di vista dell'umanità, i veri malati sono loro, non il nevrotico. E così la persona che si adatta all'ambiente, anche se non ha sintomi esterni, deve stordirsi col lavoro e con le distrazioni, per non restare sola con se stessa e non dover guardare nell'abisso della sua miseria e povertà. (E. Fromm)

Un giorno stavo seduto sulle rive di un fiume. Presi dall'acqua un bel sasso rotondo e lo spezzai. L'interno ne era completamente asciutto. Quel sasso giaceva da tempo nell'acqua, da secoli, da millenni, forse, ma l'acqua non vi era penetrata. La stessa cosa succede agli uomini in Europa. Da secoli sono immersi nel cristianesimo, circondati di cristianesimo, permeati di cristianesimo. Ma il cristianesimo non è penetrato in loro, non vive in loro, non è stato accolto fino in fondo. L'errore non sta nel cristianesimo, ma nel cuore dei cristiani.

Non ti preoccupare di quello che gli altri pensano di te: sono troppo occupati a pensare a quello che tu pensi di loro. (Murphy)

Volete che gli altri pensino bene di voi? Non parlatene. (B. Pascal)

Le persone non sono ridicole se non quando vogliono parere o essere ciò che non sono. (G. Leopardi)

La falsa giustizia di Pilato non serve che a far soffrire Gesù Cristo; egli infatti lo fa flagellare con la sua falsa giustizia e poi lo uccide. Sarebbe stato meglio averlo ucciso prima. Così fanno i falsi giusti: fanno opere buone e opere cattive per piacere al mondo e per mostrare che essi non hanno alcun rapporto con Gesù Cristo, perché ne hanno vergogna. E infine, nelle grandi tentazioni e nelle grandi occasioni, lo uccidono. (B. Pascal)

Se vi paragonate agli altri troverete sempre qualcuno più intelligente, più ricco o più spirituale di voi.
Ma questa mania di stabilire dei paragoni farà nascere in voi dei complessi e delle invidie che alla lunga vi demoralizzeranno. Sapete che agli occhi di Dio avete un valore infinito poiché egli ha mandato suo Figlio a morire sulla croce al vostro posto affinché voi aveste la vita eterna?
Sì, agli occhi di Dio siete creature uniche e insostituibili. Forse vi trovate brutti e ve ne fate un complesso? Chi può giudicare in merito? Secondo la Bibbia sono gli ornamenti interiori che contano e un viso su cui si riflette la gloria di Dio vale mille volte di più di un sorriso commerciale di qualsiasi miss eletta dagli uomini. I criteri di questo mondo passano, ma la Parola di Dio resta sempre. (G. Ramseyer)